La lunga relazione tra Lev e Sophia Tolstoj (Nathalie Boutefeu), che hanno trascorso quarantotto anni insieme e hanno avuto ben tredici figli, raccontata attraverso la voce di lei. Nella loro coppia non mancavano grandi discussioni, seguite da appassionati momenti di riconciliazione, nonché turbamenti da entrambi le parti che portarono più volte i due ad avere pensieri suicidi.

Vent’anni dopo La dernière lettre, Frederick Wiseman torna a un film con una messinscena paragonabile: non un documentario, ma un film con un’attrice, che dà vita a una sorta di monologo incentrato sulla corrispondenza epistolare tra i coniugi Tolstoj: anche se vivevano insieme, nella stessa casa, i due si scrivevano spesso delle lettere. Liberamente tratto proprio da queste lettere e dalle pagine dei loro diari, Un couple è un film semplice e delicato, dove si può notare l’interesse di Wiseman per la vicenda ma anche la debolezza dell’operazione nel suo complesso. La troupe consisteva di sei persone e un’attrice, sempre in scena fatta eccezione per alcune immagini della natura che circonda il personaggio femminile. Come in un lungometraggio della coppia Straub-Huillet ciò che conta qui è soprattutto il gesto attoriale e la fedeltà al testo di partenza (le lettere in questo caso), ma oltre all’eleganza di fondo non rimane troppo altro su cui riflettere in un film che avrebbe dovuto, e potuto, essere ben più incisivo e decisamente meno convenzionale. Da segnalare che la pellicola è stata girata in un giardino di Belle Île, un’isola al largo delle coste della Bretagna. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2022.