Cina, anni della Rivoluzione culturale. La giovane Jing (Zhou Dongyu), liceale come tante, viene mandata in un piccolo villaggio per essere “rieducata”. Qui conosce Sun (Dou Shawn), coetaneo di cui s'innamora, ricambiata. Il loro legame, però, non sarà affatto facile da portare avanti. Da un romanzo di Mi Ai, un film in cui Zhang Yimou rievoca nuovamente i tempi della Rivoluzione culturale (si pensi a Vivere! del 1994): come da abitudine nel cinema del regista, l'affresco storico sta però sullo sfondo di una vicenda intima, toccante, incentrata su due individui – in questo caso, due giovani innamorati – come tanti. Lo stile è delicato, a tratti anche evocativo, ma l'andamento narrativo è prolisso, telefonato e spesso si lascia troppo spazio a una retorica sentimentale eccessivamente zuccherosa. La confezione è comunque discreta, seppur la colonna sonora contribuisca a rendere il tutto troppo melenso. Per Zhang è un ritorno al cinema melodrammatico d'inizio carriera, ma i risultati sono nettamente inferiori rispetto a quelli ottenuti con pellicole come Sorgo rosso (1987) e Ju dou (1990).