United Red Army
Jitsuroku Rengo Sekigun: Asama sanso e no michi
2007
Paese
Giappone
Generi
Drammatico, Storico
Durata
190 min.
Formato
Colore
Regista
Koji Wakamatsu
Attori
Maki Sakai
Arata Iura
Akie Namiki
Gō Jibiki
Shima Ohnishi
Anri Ban
1972, i capi e i membri più promettenti dell'Armata Rossa Unita si riuniscono in un rifugio di montagna per intraprendere un duro addestramento ideologico: dodici di loro perderanno la vita stremati da interminabili autocritiche di stampo maoista e spietate punizioni corporali. Scoperti dalla polizia, cinque militanti fuggono fra i boschi e si rifugiano in una baita ai piedi del monte Asama: verranno catturati dopo un assedio di dieci giorni trasmesso in diretta televisiva. A trentacinque anni di distanza da Estasi degli angeli (1972), il settantunenne Koji Wakamatsu torna a cimentarsi nel cinema di impegno politico e dirige uno dei suoi film più ambiziosi (a partire dalla durata fiume di oltre tre ore), dando avvio a una nuova e prolifica fase artistica della sua carriera, destinata a interrompersi cinque anni più tardi per la sua prematura scomparsa. Dopo una prima ampia sezione introduttiva, che riepiloga gli eventi salienti degli anni Sessanta giapponesi (dai movimenti studenteschi alle lotte di contestazione, dal sorgere della lotta armata ai primi attentati terroristici) attraverso filmati di repertorio, scene ricostruite, stralci di giornale e voice-over, la seconda parte della pellicola racconta con approccio frontale e rigore documentaristico il dissolvimento/autodistruzione dell'Armata Rossa Unita e la fine della stagione rivoluzionaria. Scelta per nulla anacronistica se si considerano la biografia e gli intenti del regista nipponico: cineasta militante un tempo vicino alla sinistra sovversiva, Wakamatsu si impegna qui con rinnovata maturità a trasmettere una versione imparziale e veritiera dei tragici accadimenti del 1972, una ricostruzione improntata a un crudo realismo da contrapporre a quella, a suo dire “completamente sbagliata”, data da Masato Harada in The Choice of Hercules (2002). Messa in scena austera, fotografia desaturata, sguardo distaccato e ruvidezza cronachistica al servizio di un'opera priva di retorica e niente affatto conciliante, che riporta alla luce una ferita non sanata della storia giapponese, senza tralasciare di coglierne i riflessi e riverberi in una società contemporanea sempre più irrisolta e contraddittoria. La colonna sonora è firmata dal musicista statunitense Jim O'Rourke, ex membro dei Sonic Youth.
Maximal Interjector
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