Un multimiliardario americano (Colin Clive) è molto geloso di sua moglie (Jean Arthur), la quale, stufa del suo comportamento, vuole ottenere il divorzio e unirsi con la sua nuova fiamma (Charles Boyer). Accecato dall'ira, l'uomo tradito proverà ad ostacolare in tutti i modi i piani della nuova coppia sino a creare un vero e proprio incidente navale. Diretto da un grande esperto di melodrammi quale Frank Borzage, L'uomo che amo è una pellicola solida ed efficace che riconferma il talento del regista dopo un paio di momenti di stanca che avevano caratterizzato la sua carriera. Prendendo spunto da un soggetto complesso sia tematicamente (la spirale logorante della gelosia, la disperazione morale causata dall'amore) sia produttivamente (la sequenza sulla nave con annesso naufragio direttamente ispirata dalla vicenda del Titanic), l'autore conduce la narrazione, ma anche la sua resa spettacolare tutt'altro che di secondaria importanza, con mano solida e sapiente, non calcando la mano sulle trovate a effetto ma sfruttando al meglio il potenziale dei suoi attori, che restituiscono in maniera sorprendente tutta la gamma di sentimenti e di emozioni che costellano l'intera vicenda. Molte le sequenze da ricordare, in primis il tango sensuale tra Jean Arthur e Charles Boyer. L'azione, da canto suo, cresce minuto dopo minuto con il fare romanzesco e accattivante tanto amato dalla Hollywood di quegli anni, che non risparmia un ritmo frenetico e dinamico giustamente contrapposto alla serietà più contemplativa e speculativa che permea le modalità con le quali i sentimenti vengono espressi sullo schermo.