Il vicesceriffo Coogan (Clint Eastwood) non è visto di buon occhio dai colleghi per il suo atteggiamento indisciplinato. I superiori gli assegnano una missione non semplice: andare a New York City per ottenere l'estradizione di un pericoloso detenuto.

Nello stesso anno di Squadra omicidi, sparate a vista!, Don Siegel dirige un altro dignitoso poliziesco, con protagonista un detective violento e brutale: un uomo della legge dai modi duri e spicci, incarnato efficacemente da Clint Eastwood. Il regista, un po' forzatamente, cerca di stare al passo con le nuove istanze stilistiche della New Hollywood che stava nascendo: montaggio rapido in primis. Più che per le “novità” estetiche, non sempre calibrate al punto giusto, il film funziona per il suo lato più classico e per l'intenso rapporto che si va a creare tra i due protagonisti. Anche per la scelta di Eastwood come protagonista, L'uomo dalla cravatta di cuoio può essere letto come un'anticipazione, un po' acerba ma già suggestiva, di quell'Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo (1971) che Siegel girerà tre anni dopo.