L'uomo di Aran
Man of Aran
1934
Paese
Gran Bretagna
Generi
Documentario, Drammatico
Durata
76 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Robert J. Flaherty
Nelle inospitali isole Aran, confinanti con l'Irlanda, la vita è scandita da bruschi cambiamenti climatici e la principale fonte di sostentamento è rappresentata dal mare, dove gli uomini si recano per pescare. Il film segue le vicende dei pescatori locali, focalizzando la sua attenzione su una famiglia composta da padre, l'eponimo uomo di Aran (Colman King), moglie (Maggie Dirrane) e figlio (Michael Dillane). Mischiando documentario e finzione, Robert J. Flaherty racconta il conflitto tra uomo e natura, le cui asperità sono parte integrante della quotidianità degli isolani di Aran. Una natura ostile e malevola che diventa costante ostacolo alle esigenze dell'uomo, manifestandosi attraverso la scarsità di terra coltivabile, le condizioni climatiche avverse, le forti tempeste che rendono impossibile viaggiare per mare e pescare. La lotta tra l'elemento umano e quello naturale pare ineludibile e insolubile e Flaherty la filma con semplicità, col consueto sguardo lucido e mai invadente, cercando di cogliere l'innato lirismo dei luoghi e della vita di tutti i giorni dei suoi personaggi, caratterizzata da una giornaliera lotta per la sopravvivenza e da una perseveranza stoica e, a tratti, commovente. Buona parte delle scene sono state ricostruite per l'occasione (come la pesca allo squalo pellegrino, pratica in disuso da oltre un secolo), ma ciò poco o nulla intacca la naturalezza e la partecipata passione con cui ci viene presentata questa caparbia, tenace e arcaica comunità. La lavorazione del film durò oltre due anni, sia a causa delle pessime condizioni atmosferiche che la troupe si trovò ad affrontare, sia per via del meticoloso lavoro di ricerca operato da Flaherty che, come sua consuetudine, cercò di conoscere i suoi “attori” improvvisati e d'integrarsi il più possibile con loro.
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