Linda (Ewa Strömberg) viene visitata nei sogni da una splendida donna bruna (Soledad Miranda) che incontra anche in un night club, intenta a esibirsi in un numero conturbante: è la contessa Korody, vampira decisa a sedurla. Quella che forse è una delle pellicole più conosciute del prolifico Jesús Franco (qui accreditato come Franco Manera), è un tentativo non del tutto malriuscito di volgere al femminile la vicenda di Dracula, narrata da Bram Stoker e spesso ricorrente nella sterminata filmografia del regista spagnolo. Azzeccate le atmosfere torbide e la scelta della sensuale Miranda, funzionale e seducente nel ruolo dell'algida vampira: non a caso una delle sequenze più famose è quella del suo torrido assolo di danza con manichino. Peccato per i dialoghi piuttosto sciocchi, e per qualche esagerazione stilistica (i soliti zoom a ripetizione) che rovinano una pellicola con il suo fascino, contenente anche un vago messaggio femminista: la contessa, infatti, è dedita all'amore saffico perché associa i maschi alla violenza carnale. Una traccia della colonna sonora psichedelica, The Lions and the Cucumber, è stata ripresa da Quentin Tarantino in Jackie Brown (1997).