David (Tom Cruise), affascinante miliardario proprietario di una casa editrice, si ritrova in carcere dopo un incidente stradale, con il volto sfigurato coperto da una maschera e l'accusa di omicidio ai danni dell'amante Julianna (Cameron Diaz). La ricostruzione dei fatti accaduti nasconde più di un inspiegabile mistero.

Sceneggiato e diretto da Cameron Crowe sulla base del film Apri gli occhi (1997) di Alejandro Amenábar, Vanilla Sky costruisce un precario castello di carte, fondato su un'idea di base il cui sviluppo avrebbe meritato un linguaggio cinematografico più profondo e una mano registica più salda. Il rapporto confuso tra reale e onirico, il ritorno delle ossessioni del subconscio, la volontà di cancellare i propri dolorosi ricordi con un artificiale colpo di spugna sono argomenti con i quali Crowe, da sempre legato a un cinema degli affetti semplice e familiare, mostra di non trovarsi a proprio agio. Il film non decolla e non affascina come sarebbe lecito aspettarsi, in considerazione del discreto risultato raggiunto con l'originale. La componente tipicamente sentimentale e rassicurante prevale sui risvolti oscuri e umbratili della vicenda, non adeguatamente sviluppati. Superficialità estrema nel tratteggiare l'esplorazione della psiche e una confezione laccata ai limiti del glaciale: trascurabile. Corposa colonna sonora con brani, tra gli altri, di Radiohead, Jeff Buckley, R.E.M., Sigur Rós e Paul McCartney, che compose la hit Vanilla Sky appositamente per il film. Fotografia di John Toll.