Tommy (John Shepherd), sopravvissuto anni prima alla furia omicida di Jason Voorhees ma ancora psicologicamente provato, viene trasferito in una casa di cura. Una sequenza di brutali omicidi risveglierà in lui la paura dell'antico nemico, sebbene quest'ultimo sia ormai defunto. La postilla al titolo originale, A New Beginning (un nuovo inizio), tradisce le intenzioni della produzione e del regista del quinto episodio della serie Venerdì 13: imprimere una svolta significativa alla saga, ormai bloccata nella più sterile reiterazione e orfana del suo villain principale, Jason Voohrees, apparentemente defunto in Venerdì 13 – Capitolo finale (1984) di Joseph Zito. Cambio di ambientazione e inserimento dell'instabilità mentale, accompagnata da allucinazioni, di cui soffre il protagonista. Una caratterizzazione che poteva essere sviluppata in maniera interessante e funzionale al climax di suspense: intenzioni vanificate da una trama ovvia e da un colpo di scena conclusivo tanto banale quanto prevedibile. Capitolo fondamentalmente inutile nell'economia di una saga horror già di per sé fiacca e mediocre. Sceneggiatura di Martin Kitrosser, David Cohen e del regista Danny Steinmann.