Vento di terre lontane
Jubal
1956
Paese
Usa
Genere
Western
Durata
100 min.
Formato
Colore
Regista
Delmer Daves
Attori
Glenn Ford
Ernest Borgnine
Rod Steiger
Valerie French
Felicia Farr
Charles Bronson
Il cowboy Jubal Troop (Glenn Ford) trova lavoro nel ranch dell'allevatore Shep Morgan (Ernest Borgnine), ma si inimica immediatamente l'arrogante mandriano Pinky (Rod Steiger). Viene inoltre insidiato dalla moglie di Shep, Mae (Valerie French), ma rifiuta le sue attenzioni, preferendo l'amore puro per Naomi (Felicia Farr).
Quando Shakespeare sbarca nel Far West. Tratta da un romanzo di Paul Wellman, una sorta di rivisitazione della tragedia Otello, con rimandi anche al racconto biblico di Giuseppe e la moglie di Putifarre, sceneggiata da Russell S. Hughes e lo stesso Daves. Il cinema di frontiera si colora così dei toni del dramma e del mélo, grazie anche alla fiammeggiante fotografia di Charles Lawton Jr. Daves, specialista di contaminazioni nel genere western (vedi la centralità della storia d'amore e della tematica pacifista in L'amante indiana del 1950, come pure i toni da studio psicologico di Quel treno per Yuma del 1957), regala un'opera non perfetta ma avvincente, con un cast decisamente in forma che schiera il fascinoso Ford a fianco di due straordinari caratteristi di razza come Steiger e Borgnine, senza dimenticare un Charles Bronson in uno dei suoi primi ruoli di una certa importanza. A tratti è un film piuttosto scolastico e didascalico, ma riesce ugualmente a coinvolgere nel modo giusto.
Quando Shakespeare sbarca nel Far West. Tratta da un romanzo di Paul Wellman, una sorta di rivisitazione della tragedia Otello, con rimandi anche al racconto biblico di Giuseppe e la moglie di Putifarre, sceneggiata da Russell S. Hughes e lo stesso Daves. Il cinema di frontiera si colora così dei toni del dramma e del mélo, grazie anche alla fiammeggiante fotografia di Charles Lawton Jr. Daves, specialista di contaminazioni nel genere western (vedi la centralità della storia d'amore e della tematica pacifista in L'amante indiana del 1950, come pure i toni da studio psicologico di Quel treno per Yuma del 1957), regala un'opera non perfetta ma avvincente, con un cast decisamente in forma che schiera il fascinoso Ford a fianco di due straordinari caratteristi di razza come Steiger e Borgnine, senza dimenticare un Charles Bronson in uno dei suoi primi ruoli di una certa importanza. A tratti è un film piuttosto scolastico e didascalico, ma riesce ugualmente a coinvolgere nel modo giusto.
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