La vera storia di Jess il bandito
The True Story of Jesse James
1957
Paese
Usa
Genere
Western
Durata
92 min.
Formato
Colore
Regista
Nicholas Ray
Attori
Robert Wagner
Jeffrey Hunter
Hope Lange
Agnes Moorehead
Alan Hale Jr.
Alan Baxter
John Carradine
Carl Thayler
Il criminale Jesse James (Robert Wagner), a capo di una banda che comprende anche il fratello Frank (Jeffrey Hunter), terrorizza il West con rapine a banche e treni. Lo inseguono inutilmente gli sceriffi, l'esercito e l'agenzia investigativa Remington. Dopo l'ultimo, fallimentare colpo sarà invece il compagno Robert Ford (Carl Thayler) a tradirlo.
Quando Nicholas Ray si accosta alla storia del bandito più famoso del West, esistono già numerosi film a lui dedicati, tra cui il più celebre è senz'altro Jess il bandito di Henry King (1939) con Tyrone Power e Henry Fonda. Il film di Ray riadatta quella stessa sceneggiatura, scritta da Nunnally Johnson, in un remake che pone l'accento sull'impetuosità giovanile dei suoi protagonisti e sul loro destino di miti popolari idolatrati dalle masse. A differenza di altri eroi di Ray come il Jim Stark di Gioventù bruciata (1955), l'impulsivo e spietato Jesse e il più maturo e disilluso Frank sono tuttavia “ribelli con una causa”: ovvero, lottano contro il nemico nordista e per proteggere i propri familiari, seppur non vengano taciuti i lati più oscuri o venali delle loro imprese. Il film frammenta la narrazione in flashback e si arricchisce di momenti spettacolari talvolta violenti (era ancora raro, negli anni Cinquanta, vedere il sangue nelle scene di morte). Più che un western, è un racconto di formazione dai risvolti tragici. Si dice che, se non fosse morto in un incidente stradale nel 1955, sarebbe stato James Dean a interpretare il protagonista; per lo stesso ruolo, pare, si fece persino il nome di Elvis Presley. Il vero mistero, comunque, è la scelta incomprensibile dei distributori italiani, che si sono ostinati per anni a ribattezzare “Jesse” con il nome “Jess”.
Quando Nicholas Ray si accosta alla storia del bandito più famoso del West, esistono già numerosi film a lui dedicati, tra cui il più celebre è senz'altro Jess il bandito di Henry King (1939) con Tyrone Power e Henry Fonda. Il film di Ray riadatta quella stessa sceneggiatura, scritta da Nunnally Johnson, in un remake che pone l'accento sull'impetuosità giovanile dei suoi protagonisti e sul loro destino di miti popolari idolatrati dalle masse. A differenza di altri eroi di Ray come il Jim Stark di Gioventù bruciata (1955), l'impulsivo e spietato Jesse e il più maturo e disilluso Frank sono tuttavia “ribelli con una causa”: ovvero, lottano contro il nemico nordista e per proteggere i propri familiari, seppur non vengano taciuti i lati più oscuri o venali delle loro imprese. Il film frammenta la narrazione in flashback e si arricchisce di momenti spettacolari talvolta violenti (era ancora raro, negli anni Cinquanta, vedere il sangue nelle scene di morte). Più che un western, è un racconto di formazione dai risvolti tragici. Si dice che, se non fosse morto in un incidente stradale nel 1955, sarebbe stato James Dean a interpretare il protagonista; per lo stesso ruolo, pare, si fece persino il nome di Elvis Presley. Il vero mistero, comunque, è la scelta incomprensibile dei distributori italiani, che si sono ostinati per anni a ribattezzare “Jesse” con il nome “Jess”.
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