Le verità negate
Irresistible
2006
Paese
Australia
Generi
Drammatico, Giallo, Thriller
Durata
103 min.
Formato
Colore
Regista
Ann Turner
Attori
Susan Sarandon
Sam Neill
Emily Blunt
Bud Tingwell
William McInnes
Georgie Parker
Terry Norris
Sophie (Susan Sarandon), dopo aver conosciuto la nuova collega (Emily Blunt) del marito (Sam Neill) si convince che questa voglia rovinarle il matrimonio per sottrarle la famiglia. I timori della donna sono avvalorati dalla scomparsa del gatto, di abiti e di altri oggetti in casa sua ma agli occhi del coniuge e del tribunale è lei ad apparire paranoica e le viene intimato di tenersi a debita distanza dalla giovane.
Il senso di oppressione, che sfocia nella morbosa ossessione che mina la serenità della vita quotidiana, è l’inizio perfetto per un thriller che, potendo assumere connotazioni psicologiche o erotiche, non segue nessuna delle due strade o meglio le traccia entrambe ma debolmente e le intraprenderle con incertezza, senza mai calcare sufficientemente la mano sull’invasività della paura (reale o immaginaria) entro le mura domestiche, sulla persecuzione dell’innocente ingiustamente accusato ed evitando di andare a fondo della visione della vita coniugale come insieme di compromessi che, tra infedeltà (presunte o effettive) e incomprensioni, raffredda la coppia e determina sopiti risentimenti. Troppo in là nella narrazione giunge un colpo di scena che aggiunge ulteriore (troppo) materiale: la questione della maternità rifiutata e del confronto generazionale, così come il tema della verità falsificata dalle emozioni e della deformazione dei ricordi attraverso le fotografie ritoccate, finiscono sprecati e il finale, eccessivamente aperto, conferma un’inconsistenza già rilevabile dall’ingiustificabile titolo italiano (traduzione ignobile dell’inglese Irresistible).
Il senso di oppressione, che sfocia nella morbosa ossessione che mina la serenità della vita quotidiana, è l’inizio perfetto per un thriller che, potendo assumere connotazioni psicologiche o erotiche, non segue nessuna delle due strade o meglio le traccia entrambe ma debolmente e le intraprenderle con incertezza, senza mai calcare sufficientemente la mano sull’invasività della paura (reale o immaginaria) entro le mura domestiche, sulla persecuzione dell’innocente ingiustamente accusato ed evitando di andare a fondo della visione della vita coniugale come insieme di compromessi che, tra infedeltà (presunte o effettive) e incomprensioni, raffredda la coppia e determina sopiti risentimenti. Troppo in là nella narrazione giunge un colpo di scena che aggiunge ulteriore (troppo) materiale: la questione della maternità rifiutata e del confronto generazionale, così come il tema della verità falsificata dalle emozioni e della deformazione dei ricordi attraverso le fotografie ritoccate, finiscono sprecati e il finale, eccessivamente aperto, conferma un’inconsistenza già rilevabile dall’ingiustificabile titolo italiano (traduzione ignobile dell’inglese Irresistible).
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