1952. Lo scrittore C.S. Lewis (Anthony Hopkins), Jack per gli amici, e l'americana Joy Gresham (Debra Winger) si conoscono a Oxford, dove l'uomo conduce un'esistenza tranquilla, dedita al lavoro e allo studio. Joy crea disordine nella sua vita, sconvolgendola e cambiando ogni cosa; i due s'innamorano, ma lei si ammala di cancro.

In origine, Shadowlands (titolo originale) era un'importante opera teatrale, diventata poi un tv movie adattato dal suo autore William Nicholson. La trasposizione cinematografica di Richard Attenborough è delicata e classica, e ne risulta una pellicola in cui la meticolosità formale è lo strumento per lasciare spazio a domande e dubbi che iniziano ad agitarsi nella mente del protagonista. Anthony Hopkins dà vita a un personaggio convincente e intimamente tratteggiato e Debra Winger sa essere adorabile ma determinata, agguerrita ma amabilmente fragile. Gli anni Cinquanta degli ambienti intellettuali inglesi sono riprodotti con una sorprendente accuratezza, con un ordine apparente che rispecchia una magia conservatrice tanto rassicurante quanto artefatta. La scenografia e le scelte stilistiche, rintracciabili in un codice cinematografico fatto di primi piani intimi e di immensi e suggestivi campi lunghissimi, confermano le legittime previsioni dello spettatore avvezzo a questo genere di storie. Efficace, nonostante un certo didascalismo di troppo e qualche passaggio eccessivamente prevedibile. Musiche di George Fenton.