La ballerina Lane Bellamy (Joan Crawford) vorrebbe mettere la testa a posto e accasarsi con il vicesceriffo della cittadina in cui si è trasferita (Zachary Scott). Il cinico sceriffo Titus (Sydney Greenstreet), però, ha pensato a una carriera politica per il suo assistente, e vede Lane come una possibile minaccia. La farà arrestare e, una volta rilasciata, la ragazza sposterà le sue attenzioni verso Dan Reynolds (David Brian), ma anche in questo caso le difficoltà saranno maggiori del previsto. Melodramma struggente che sa troppo di già visto sul versante sentimentale, ma che riesce a colpire quando punta tutto su un registro “politico”. I protagonisti si vogliono bene ma sono costretti a lasciarsi: lui ha bisogno di una donna rispettabile per avere più possibilità di fare carriera; lei di un uomo benestante che la faccia entrare in quella società che ha sempre sognato. È una visione piuttosto brutale ma, allo stesso tempo, credibile e trattata da Curtiz con notevole essenzialità registica. Se nella seconda parte alcuni passaggi, soprattutto nel rapporto tra Lane e Dan, possono apparire un po' forzati, la confezione riesce ugualmente a nascondere la maggior parte dei difetti e anche gli attori riescono a dare il meglio. Brava la Crawford, ma perfetto è Greenstreet in uno dei ruoli più intensi e sgradevoli della sua intera carriera.