Vieni avanti cretino
1982
Paese
Italia
Generi
Commedia, Comico
Durata
98 min.
Formato
Colore
Regista
Luciano Salce
Attori
Lino Banfi
Franco Bracardi
Gigi Reder
Alfredo Tomas
Michela Miti
Luciana Turina
Adriana Russo
Paolo Paoloni
Nello Pazzafini
Moana Pozzi
L'ex detenuto Pasquale Baudaffi (Lino Banfi) chiede aiuto al cugino Gaetano (Franco Bracardi) per trovare un lavoro, ma riesce a combinare solo disastri: garagista sedotto e derubato, impiegato scambiato per omossuale, guardiacaccia raccomandato, cameriere vessato dal burbero datore di lavoro e da clienti importuni, finirà tra le braccia della ricca e corpulenta Palmira (Luciana Turina).
Luciano Salce torna all'avanspettacolo, già celebrato in Basta guardarla (1970), e realizza una frizzante e anomala commedia basata sull'equivoco e su gag di stampo slapstick. La sceneggiatura (firmata da Roberto Leoni con la collaborazione di Franco Bucceri e del protagonista Lino Banfi) sfrutta situazioni usurate della tradizione comica italiana, giocando sul citazionismo, sull'interazione tra gli attori (esilaranti i dialoghi di Pasquale con il cugino Gaetano) e sulla verve comica di Banfi, che si scatena in situazioni improbabili e deliri linguistici da manuale. Certo, i luoghi comuni abbondano e lo sviluppo, costituito da episodi slegati tra loro, è elementare nonché sfilacciato; ma il tocco metacinematografico (le sequenze di apertura e chiusura, con annesse torte in faccia che omaggiano il muto) e le stoccate demistificanti alle grandi produzioni hollywoodiane («Pasquale, l'amore è una cosa meravigliosa, da qui all'eternità!»; «Via col vento!») stupiscono e divertono. Da antologia i duetti di Banfi con Alfredo Tomas (l'alienato direttore della fabbrica di elettronica). Particine per Michela Miti (la siciliana Carmela) e Adriana Russo (la ragazza del bar). Musiche di Fabio Frizzi, con demenziale sigletta iniziale («Se tu sei cretino lo sai solo tu/quando uno è scemo, è scemo pure nel Perù»).
Luciano Salce torna all'avanspettacolo, già celebrato in Basta guardarla (1970), e realizza una frizzante e anomala commedia basata sull'equivoco e su gag di stampo slapstick. La sceneggiatura (firmata da Roberto Leoni con la collaborazione di Franco Bucceri e del protagonista Lino Banfi) sfrutta situazioni usurate della tradizione comica italiana, giocando sul citazionismo, sull'interazione tra gli attori (esilaranti i dialoghi di Pasquale con il cugino Gaetano) e sulla verve comica di Banfi, che si scatena in situazioni improbabili e deliri linguistici da manuale. Certo, i luoghi comuni abbondano e lo sviluppo, costituito da episodi slegati tra loro, è elementare nonché sfilacciato; ma il tocco metacinematografico (le sequenze di apertura e chiusura, con annesse torte in faccia che omaggiano il muto) e le stoccate demistificanti alle grandi produzioni hollywoodiane («Pasquale, l'amore è una cosa meravigliosa, da qui all'eternità!»; «Via col vento!») stupiscono e divertono. Da antologia i duetti di Banfi con Alfredo Tomas (l'alienato direttore della fabbrica di elettronica). Particine per Michela Miti (la siciliana Carmela) e Adriana Russo (la ragazza del bar). Musiche di Fabio Frizzi, con demenziale sigletta iniziale («Se tu sei cretino lo sai solo tu/quando uno è scemo, è scemo pure nel Perù»).
Iscriviti
o
Accedi
per commentare