Nella piccola cittadina di Midwich in California, un misterioso evento fa cadere tutti gli abitanti in un sonno profondo per alcune ore. Nove mesi più tardi, i bambini di dieci donne del paese mostrano alcuni tratti in comune: non soltanto i bianchissimi capelli, ma anche dei pericolosi poteri telepatici.

Come era già successo con Avventure di un uomo invisibile (1992), John Carpenter si trova per le mani un progetto su commissione, del quale non riesce ad appropiarsi in alcun modo. Si tratta del remake de Il villaggio dei dannati (1960) di Wolf Rilla, un classico della sci-fi a sua volta tratto dal romanzo I figli dell'invasione (1957) di John Wyndham. Il principale difetto del film risiede in una sceneggiatura debole, troppo incline al macabro, che si distanzia eccessivamente dal materiale originale (sia letterario, sia cinematografico) nel tentativo di attualizzare la storia. Per veicolare al meglio la paura, a volte, sarebbe opportuno suggerire invece di mostrare, e Carpenter pare averlo dimenticato.