Le donne di un villaggio britannico rimangono incinte in seguito a un inspiegabile fenomeno di ipnosi collettiva, che lascia prive di sensi le persone per alcune ore. La progenie, dotata di capacità intellettive superiori, mostra ben presto inquietanti poteri paranormali, manifestazione di una forza superiore che minaccia non solo il villaggio, ma tutto il pianeta. Glaciale e penetrante come il freddo sguardo di bambini vestigia di un nemico invisibile, Il villaggio dei dannati è un efficace parabola sulla paura del diverso e sulla malvagità insita nella natura umana, ispirata al romanzo I figli dell'invasione di John Wyndham. Impenetrabili e non dissimili da creature robotiche, i fanciulli protagonisti rappresentano un contraltare di asettica perfezione al fallace mondo degli adulti, messo in crisi da un evento dalla natura inspiegabile e dalle conseguenze inimmaginabili. Visivamente accattivante, il film vive della tensione messa in scena dal mistero che va a poco a poco dispiegandosi e del senso di tragedia incombente non solo sul villaggio teatro degli eventi, ma anche sulla collettività umana, conformemente alla tradizione classica. Nonostante un ritmo discontinuo e uno stile estetico inevitabilmente datato, Il villaggio dei dannati è tuttora un interessante esempio di fantascienza dai risvolti orrorifici. John Carpenter realizzerà nel 1995 un remake con protagonisti Christopher Reeve e Kirstie Alley.