Il villaggio di cartone
2011
Paese
Italia
Genere
Drammatico
Durata
87 min.
Formato
Colore
Regista
Ermanno Olmi
Attori
Michael Lonsdale
Rutger Hauer
Massimo De Francovich
Alessandro Haber
Dopo che la sua chiesa è stata svuotata degli arredi e dei paramenti per ragioni sconosciute, un anziano parroco (Michael Lonsdale) si trova, all'inizio inconsapevolmente, a ospitare un gruppo di immigrati africani irregolari. Nonostante i consigli del sacrestano (Rutger Hauer) e le non troppo velate minacce della vigilanza, li ospiterà e curerà anche grazie alla collaborazione di un medico (Massimo De Francovich). La pellicola con cui Olmi “rompe” il suo proposito di girare solo documentari è uno strano oggetto, a stento classificabile, vittima di una dicotomia insanabile tra l'intento e il messaggio di fondo, e i mezzi con cui questi vengono veicolati. Indubbiamente efficace la parabola della “casa di Dio” che diventa un luogo davvero utile (e controverso) quando ospita il “villaggio” degli ultimi e la storia riesce anche a giustificare la necessità di un paio di rimandi cristologici (la nascita del bimbo senza padre, il tradimento al profeta del gruppo). La confezione (a partire dalle riprese digitali) è però inadeguata e se il cast dei “vecchi bianchi” tutto sommato se la cava, il gruppo dei migranti è costretto a parlare un improbabile italiano forbito impiegato in dissertazioni filosofiche, mentre la lingua madre è usata per le comunicazioni più elementari. Nonostante questi scivoloni, resta una riflessione non banale su un argomento di innegabile attualità che ribadisce ancora una volta il ruolo non secondario degli intellettuali (anche cineasti) che si vogliano mettere in gioco anche nella vecchiaia, proprio come fanno prete e dottore nel film. Notevole prova di Michael Lonsdale.
Maximal Interjector
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