Incaricata per lavoro di indagare sulle chat-line, Marta (Stefania Rocca) incappa in Mittler, voce senza volto che la trascina in una spirale autodistruttiva. In seguito alla sospensione dall'impiego per inadempienza e all'incontro con Lorenzo (Stefano Rota), muratore che si innamora di lei, cercherà di scoprire l'identità del suo contatto virtuale.
Il sesso sul web analizzato in tutte le sue (sgradevoli) sfaccettature, poco prima dell'esplosione di Internet e dei social network negli anni 2000. Un'intuizione brillante solo sulla carta: Donatella Maiorca, su sceneggiatura di Fabrizio Bettelli, vorrebbe rendere palpabili l'alienazione e l'illusione di stabilire un reale contatto tramite computer, ma lo sviluppo narrativo e quello psicologico (la protagonista sembra piombare quasi per caso nell'ossessione telematica) sono maldestri, appesantiti da sfoggi di tecnica totalmente fini a se stessi (la macchina da presa che gira vorticosa intorno a Marta, didascalica metafora di confusione, solitudine e umiliazione). E il colpo di scena finale, che mira a destabilizzare lo spettatore, poteva essere sfruttato assai meglio. Stefania Rocca si impegna per regalare una performance degna di nota e offre delle scene di sesso non troppo patinato, ma ciò che rimane impresso, voyeuristicamente parlando, sono solo i suoi nudi. La voce di Mittler è di Ennio Fantastichini. Viol@ è il nickname adottato da Marta in rete.