The Visit
The Visit
2015
Paese
Usa
Generi
Horror, Thriller
Durata
94 min.
Formato
Colore
Regista
M. Night Shyamalan
Attori
Olivia DeJonge
Ed Oxenbould
Deanna Dunagan
Peter McRobbie
Kathryn Hahn
Benjamin Kanes
Becca (Olivia DeJonge) e Tyler (Ed Oxenbould) vengono invitati a far visita ai nonni materni (Deanna Dunagan e Peter McRobbie), che non hanno mai visto: prima che nascessero, infatti, la madre (Kathryn Hahn) ha litigato ferocemente con i genitori e da allora ha chiuso i rapporti. Quella che doveva essere una pacifica settimana nella tranquillità della Pennsylvania rurale, però, si trasformerà in un vero incubo.
Dopo esiti incerti e a dir poco malriusciti (L’ultimo dominatore dell’aria del 2010 e After Earth del 2013), M. Night Shyamalan torna a cimentarsi con tinte horror e bruschi colpi di scena, riuscendo quantomeno a riavvicinarsi ai risultati della prima parte della sua carriera: si possono infatti ritrovare in The Visit alcune dinamiche tipiche de Il sesto senso (1999), il film che l’aveva reso celebre. Oltre al classico colpo di scena del regista (efficace, nonostante ci siano alcuni indizi che rischiano di renderlo meno sorprendente del dovuto), è la sceneggiatura a reggere efficacemente per quasi tutta la durata e anche la scrittura dei personaggi è di buona fattura. Tra le pieghe di una narrazione inquietante e morbosa, c’è anche spazio per diverse sfumature malinconiche e profondamente drammatiche che toccano tutti i protagonisti in scena. Da evidenziare anche la scelta stilistica di raccontare la storia come se fosse un documentario girato dai ragazzini: una tecnica, modello found footage, che amplia il fascino della vicenda, dando però allo stesso tempo la sensazione di un progetto costruito a tavolino in diversi passaggi, così da riuscire a spaventare lo spettatore in maniera piuttosto semplice. Complessivamente, però, resta un’operazione coinvolgente e riuscita, che mescola gli elementi orrorifici con alcuni inserti comici, esplicitati dalle battute e dai rap di Tyler: uno spunto in più per rendere ancor più divertente la visione.
Dopo esiti incerti e a dir poco malriusciti (L’ultimo dominatore dell’aria del 2010 e After Earth del 2013), M. Night Shyamalan torna a cimentarsi con tinte horror e bruschi colpi di scena, riuscendo quantomeno a riavvicinarsi ai risultati della prima parte della sua carriera: si possono infatti ritrovare in The Visit alcune dinamiche tipiche de Il sesto senso (1999), il film che l’aveva reso celebre. Oltre al classico colpo di scena del regista (efficace, nonostante ci siano alcuni indizi che rischiano di renderlo meno sorprendente del dovuto), è la sceneggiatura a reggere efficacemente per quasi tutta la durata e anche la scrittura dei personaggi è di buona fattura. Tra le pieghe di una narrazione inquietante e morbosa, c’è anche spazio per diverse sfumature malinconiche e profondamente drammatiche che toccano tutti i protagonisti in scena. Da evidenziare anche la scelta stilistica di raccontare la storia come se fosse un documentario girato dai ragazzini: una tecnica, modello found footage, che amplia il fascino della vicenda, dando però allo stesso tempo la sensazione di un progetto costruito a tavolino in diversi passaggi, così da riuscire a spaventare lo spettatore in maniera piuttosto semplice. Complessivamente, però, resta un’operazione coinvolgente e riuscita, che mescola gli elementi orrorifici con alcuni inserti comici, esplicitati dalle battute e dai rap di Tyler: uno spunto in più per rendere ancor più divertente la visione.
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