La vita di Adele
La vie d'Adèle
2013
Paesi
Francia, Tunisia, Belgio, Spagna
Generi
Drammatico, Sentimentale, Erotico
Durata
179 min.
Formato
Colore
Regista
Abdellatif Kechiche
Attori
Adèle Exarchopoulos
Léa Seydoux
Salim Kechiouche
Aurélien Recoing
Catherine Salée
Benjamin Siksou
Adèle (Adèle Exarchopoulos), liceale bella e desiderosa di sentirsi realizzata nella vita, incontra per caso Emma (Léa Seydoux), ragazza controcorrente dagli sgargianti capelli azzurri: un fuggevole gioco di sguardi lascia già intendere una sotterranea complicità, pronta a esplodere, tra le due ragazze. Le paure e le insicurezze comuni a ogni adolescente verranno abbattute dalla forza di un sentimento viscerale e totalizzante.
Ispirato alla graphic novel Le bleu est une couleur chaude della fumettista francese Julie Maroh (classe 1985), La vita di Adele porta sullo schermo con incandescente vigore e mirabile leggerezza di tocco un'educazione sentimentale capace di deviare per sempre il corso di un'esistenza. Rifiutando ogni espediente artificioso, Abdellatif Kechiche, al suo quinto film, ha realizzato una splendida elegia dei sentimenti spontanea e vitale, capace di restituire il carattere unico e irripetibile di un legame in cui convergono storia d'amore, capace di cristallizzarsi al di là dello spazio e del tempo, e parabola di formazione destinata a traghettare Adèle nell'età adulta. Tra sorrisi e lacrime, anche i più piccoli gesti quotidiani assumono una valenza speciale, trasmettendo una sensazione di autenticità raramente percepita prima in una pellicola cinematografica. La scoperta della (omo)sessualità è messa in scena da Kechiche con pudore e sensibilità anche durante le lunghe sequenze degli amplessi espliciti tra le protagoniste, in cui la straordinaria naturalezza dei rapporti sessuali risulta scevra da ogni compiacimento voyeuristico. Dubbi e indecisioni, passione e delusione, piacere e dolore, sono le sensazioni che ha provato chiunque sia stato mai innamorato, nella consapevolezza che l'inesorabile scorrere del tempo cancella alcune nostre orme ma ne conserva per sempre altre. Palma d'Oro e Premio Fipresci al Festival di Cannes, durante il quale Steven Spielberg, Presidente di giuria, ha dichiarato: «È un privilegio assistere a questa profonda, straziante storia d'amore».
Ispirato alla graphic novel Le bleu est une couleur chaude della fumettista francese Julie Maroh (classe 1985), La vita di Adele porta sullo schermo con incandescente vigore e mirabile leggerezza di tocco un'educazione sentimentale capace di deviare per sempre il corso di un'esistenza. Rifiutando ogni espediente artificioso, Abdellatif Kechiche, al suo quinto film, ha realizzato una splendida elegia dei sentimenti spontanea e vitale, capace di restituire il carattere unico e irripetibile di un legame in cui convergono storia d'amore, capace di cristallizzarsi al di là dello spazio e del tempo, e parabola di formazione destinata a traghettare Adèle nell'età adulta. Tra sorrisi e lacrime, anche i più piccoli gesti quotidiani assumono una valenza speciale, trasmettendo una sensazione di autenticità raramente percepita prima in una pellicola cinematografica. La scoperta della (omo)sessualità è messa in scena da Kechiche con pudore e sensibilità anche durante le lunghe sequenze degli amplessi espliciti tra le protagoniste, in cui la straordinaria naturalezza dei rapporti sessuali risulta scevra da ogni compiacimento voyeuristico. Dubbi e indecisioni, passione e delusione, piacere e dolore, sono le sensazioni che ha provato chiunque sia stato mai innamorato, nella consapevolezza che l'inesorabile scorrere del tempo cancella alcune nostre orme ma ne conserva per sempre altre. Palma d'Oro e Premio Fipresci al Festival di Cannes, durante il quale Steven Spielberg, Presidente di giuria, ha dichiarato: «È un privilegio assistere a questa profonda, straziante storia d'amore».
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