La vita in un attimo
Life Itself
2018
Paese
Usa
Generi
Drammatico, Sentimentale
Durata
118 min.
Formato
Colore
Regista
Dan Fogelman
Attori
Oscar Isaac
Olivia Wilde
Mandy Patinkin
Olivia Cooke
Laia Costa
Annette Bening
Antonio Banderas
Jean Smart
Lorenza Izzo
Fernanda Andrade
Samuel L. Jackson
Quando una giovane coppia di New York, Will (Oscar Isaac) e Abby (Olivia Wilde), passa dal romanticismo universitario al matrimonio e alla nascita del primo figlio, i colpi di scena inaspettati del loro viaggio creano risonanze che echeggiano sui continenti e sulle loro stesse vite.
Dan Fogelman, creatore della serie dalla lacrima facile This Is Us, nonché sceneggiatore per Disney (Bolt) e Pixar (Cars e Cars 2), inciampa nella regia di un melenso e stucchevole lungometraggio che incrocia con sprezzo del pericolo e del ridicolo psicanalisi d’accatto e sentimentalismo ammorbante. Un indigesto guazzabuglio, da un lato caotico e pretenzioso, dall’altro ridicolmente naïf, che si concede di tutto e di più sul fronte dei massimi sistemi, della filosofia spicciola e delle frasi altisonanti. Amori e catastrofi, presente e passato, Bob Dylan e incroci romanzeschi, teorizzazioni sulla vita come massimo motore inaffidabile, tutto e il suo contrario in un vortice di stimoli malmessi e al di là del bene e del male, ma anche del buon gusto e del buon senso. Gli intenti della sceneggiatura sono evidentemente spudorati e puntualmente irricevibili e la regia, quasi sempre patinata e sbalestrata, non fa certo meglio. La porzione spagnola del film vede un Antonio Banderas malamente a briglia sciolta. Unanime flop di critica e di pubblico negli Stati Uniti.
Dan Fogelman, creatore della serie dalla lacrima facile This Is Us, nonché sceneggiatore per Disney (Bolt) e Pixar (Cars e Cars 2), inciampa nella regia di un melenso e stucchevole lungometraggio che incrocia con sprezzo del pericolo e del ridicolo psicanalisi d’accatto e sentimentalismo ammorbante. Un indigesto guazzabuglio, da un lato caotico e pretenzioso, dall’altro ridicolmente naïf, che si concede di tutto e di più sul fronte dei massimi sistemi, della filosofia spicciola e delle frasi altisonanti. Amori e catastrofi, presente e passato, Bob Dylan e incroci romanzeschi, teorizzazioni sulla vita come massimo motore inaffidabile, tutto e il suo contrario in un vortice di stimoli malmessi e al di là del bene e del male, ma anche del buon gusto e del buon senso. Gli intenti della sceneggiatura sono evidentemente spudorati e puntualmente irricevibili e la regia, quasi sempre patinata e sbalestrata, non fa certo meglio. La porzione spagnola del film vede un Antonio Banderas malamente a briglia sciolta. Unanime flop di critica e di pubblico negli Stati Uniti.
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