Vizio di forma
Inherent Vice
2014
Chili
Paese
Usa
Generi
Drammatico, Noir, Grottesco
Durata
148 min.
Formato
Colore
Regista
Paul Thomas Anderson
Attori
Joaquin Phoenix
Josh Brolin
Katherine Waterston
Reese Witherspoon
Owen Wilson
Benicio Del Toro
Eric Roberts
Martin Short
Maya Rudolph
Jena Malone
Hong Chau

Los Angeles, 1970. Larry “Doc” Sportello (Joaquin Phoenix), investigatore privato con velleità hippie, è spinto dell'ex fidanzata Shasta (Katherine Waterston) a indagare sulla scomparsa del ricco Mickey Wolfmann (Eric Roberts). Incalzato dagli eventi e ostacolato dal burbero detective Christian “Bigfoot” Bjornsen (Josh Brolin), si troverà a dover fronteggiare situazioni al limite dell'assurdo.

Paul Thomas Anderson adatta per il grande schermo l'omonimo romanzo di Thomas Pynchon, limando funzionalmente temi e situazioni ma rispettandone l'arguto e spiazzante spirito originario. Conscio della lezione altmaniana (si veda Il lungo addio del 1973), il regista statunitense stravolge gli stilemi del genere noir, contaminandoli (con inaspettata ironia) a inserti grotteschi che denotano uno spiccato gusto del nonsense, e riesce a riflettere la psichedelia di un mondo impazzito (siamo in piena era Nixon, tra contestazioni agguerrite e rifiuti nichilisti), in cui la verità sembra sempre più lontana e irraggiungibile («Dove ti trovo?»; «Non mi trovi»), detonatore di evidenti rimandi a una contraddittoria contemporaneità. Specchio deformato e deformante di questa realtà è Sportello, antieroe fragile e al tempo ferreo, perennemente travolto da eventi surreali che non è in grado di controllare, ma portatore di un'ormai troppo rara coerenza. Le simmetrie tipicamente andersoniane lasciano spazio a uno stile solo in apparenza meno maestoso: il mirabile rigore di interminabili e ossessive carrellate laterali (ad accompagnare e condividere, con tenerezza, le disavventure di una buffa umanità) e la lentezza quasi rituale con cui la macchina da presa si avvicina ai personaggi che dialogano tra loro, a voler afferrare un attimo di autenticità che subito sfugge, testimoniano la piena armonia tra forma e contenuto. Opera complessa e strutturata, straniante e imprescindibile. Cast in stato di grazia (straordinarie le interpretazioni di Phoenix e Brolin, che si avvalgono di comprimari notevolissimi) e almeno una sequenza da antologia (il secondo incontro tra Shasta e Sportello, pregno di un erotismo destabilizzante). Fotografia di Robert Elswit, fondamentale colonna sonora di Jonny Greenwood.

Maximal Interjector
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