Ruth Matthews (Kathleen Turner) per vivere progetta case e gira per il mondo insieme al marito archeologo e ai due giovani figli, Michael (Shiloh Strong) e Sally (Asha Menina). La bambina cade in una profonda depressione quando l'uomo muore a causa di una rovinosa caduta. Tornanti in America, per evitare che Sally venga portata in un centro per bambini autistici, supervisionato dal dottor Beerlander (Tommy Lee Jones), Ruth costruisce un'enorme spirale di legno, ispirata a un castello di carte creato dalla piccola, certa che sia la strada giusta per guarire sua figlia. Vagamente ispirata a L'olio di Lorenzo (1992), La voce del silenzio è una fallimentare pellicola della Penta America di Silvio Berlusconi e Mario e Vittorio Cecchi Gori che parla di una bambina prodigio che decide di sua spontanea volontà di non parlare, perché crede che il padre morto sia andato ad abitare sulla Luna. Nel film si affrontano anche i temi della diversità, dei bambini disabili e in particolare dell'autismo, con Tommy Lee Jones che si cala nel ruolo di psichiatra in maniera convincente, ma che perde la gara di bravura con la cocciuta e protettiva "mamma orsa" di Kathleen Turner e con la piccola e sorprendente Asha Menina, capace di mimetizzarsi con l'ambiente circostante e di parlare tante lingue strane perché fa amicizia con vecchi saggi Inca. La pellicola, seppur interessante, ha un approccio fin troppo televisivo e spesso indugia troppo nel dramma di facile presa emotiva, a causa di un regista di stampo teatrale, esperto di serie TV, qui al suo debutto sul grande schermo.