Inghilterra, fine '800. La bella e selvatica Hazel (Jennifer Jones), schiva ragazza che vive in campagna, riserva più attenzioni alla sua amata volpe che agli esseri umani. Resiste al corteggiamento del viscido conte Reddin (David Farrar) e decide di sposare il pastore Marston (Cyril Cusack), con cui non consuma il matrimonio. Ma, ossessionata dalla carica sensuale del disinibito nobile, Hazel finirà tra le sue braccia, assaporando gli agi della ricchezza. Epilogo tragico. Uno dei titoli più sottovalutati e misconosciuti della filmografia di Powell e Pressburger. Alla tumultuosa convivenza tra carne e spirito portata sullo schermo in Narciso nero (1947), i due autori innestano qui una notevole carica selvaggia da dramma romantico, che si rispecchia nella descrizione del paesaggio rurale. La natura (anche animale) assume un ruolo centrale e le pulsioni dei personaggi vengono amplificate all'insegna di un artificio narrativo orientato verso un punto di rottura emotivo, solamente lambito, che esplode nel finale. Lirico nella sua ostentata ricerca di una burrascosa corrente mélo perfettamente controllata dai due registi, autori anche della sceneggiatura, il film è tratto dal romanzo Tornata alla terra della scrittrice britannica Mary Webb (1881-1927). Strepitosa fotografia a colori di Christopher Challis, scene di Hein Heckroth. Presentato in concorso alla Mostra di Venezia, dove Brian Easdale ottenne un premio per la miglior colonna sonora. Inedito in Italia.