John Grant (Gary Bond), insegnante piccolo borghese, viene trasferito in una piccola scuola di Tiboonda, sperduta cittadina nell'Outback australiano. In procinto di tornare a Sidney per le vacanze natalizie, Grant raggiunge via treno la città di Bundanyabba (nota come Yabba) per raggiungere l'aeroporto. Durante il viaggio, farà la conoscenza di una realtà e di individui violenti che cambieranno profondamente anche il suo modo di essere. Classico esempio di film maledetto, boicottato all'epoca dell'uscita, progressivamente dimenticato, salvato dalla distruzione, riscoperto e successivamente divenuto oggetto di culto. Discesa agli inferi di un uomo normale che scopre progressivamente un mondo feroce e irrimediabilmente corrotto da cui non può che lasciarsi assorbire, scoprendo lati oscuri della propria personalità, da una spirale di violenza e abbrutimento morale. Il deserto australiano diventa esemplare non luogo, rappresentazione visiva di uno svilimento e di una aridità emotiva, di derive psicologiche che portano alla salvaguardia dell'individualismo e a perpetrare l'orrore come mezzo di sopravvivenza. Opera per certi versi scioccante, refrattaria a qualsiasi compromesso, nervosa e angosciante, illustrazione di un microcosmo che ha definitivamente perso la propria innocenza e che arranca in attesa dell'inevitabile apocalisse. Disturbante e macabro, ma mai compiaciuto o autoindulgente, il film fu presentato al Festival di Cannes dove ottenne un buon successo ma fu un clamoroso fiasco commerciale in patria, scatenando feroci polemiche che portarono al ritiro della pellicola dalle sale australiane. Rapidamente finito nel dimenticatoio, il film di Ted Kotcheff (futuro regista di Rambo e qui alla sua prima produzione importante) è stato riscoperto 38 anni dopo grazie all'encomiabile lavoro di ricerca di Martin Scorsese e della sua fondazione che hanno portato al restauro e a una nuova distribuzione con tanto di anteprima mondiale a Cannes. Wake in Fright, purtroppo, al momento rimane inedito nel nostro Paese.