L'amicizia tra il giovane Albert Narracott (Jeremy Irvine) e il suo cavallo Joy viene spezzata dall'irrompere della Prima guerra mondiale. Attraversando paesi e frontiere nemiche, il legame indissolubile tra Joy e Albert si dimostrerà più forte di ogni violenza.
Rinnovando la tradizione dei film disneyani per famiglie degli anni '50 e '60, incentrati sul legame d'amicizia tra giovani e animali, Steven Spielberg ha realizzato un film sincero e toccante, di grande maturità espressiva, da molti erroneamente liquidato come favola zuccherosa per bambini. Molte delle riflessioni contenute nel film (a partire dal ruolo di bambini e animali come vittime innocenti e senza divisa della cieca violenza degli adulti) pur non essendo particolarmente originali meritano comunque considerazione. E quello che ancora una volta sorprende è la capacità della regia di Spielberg di creare immagini archetipiche di rinnovata purezza. Cinema classico che, seppur imperfetto, senza ostentare citazionismi e ammiccamenti cinefili guarda a modelli alti come John Ford o David Lean. La sequenza chiave del film, con la cavalcata notturna del purosangue attraverso le linee nemiche, merita di essere inserita in una ideale antologia del cinema spielberghiano. Diseguale, ma affascinante.