Per festeggiare il trentesimo anniversario di matrimonio, Nick (Jim Broadbent) decide di portare Meg (Lindsay Duncan) a Parigi per un weekend, dove hanno vissuto la luna di miele. La donna non si riconosce più nel loro rapporto e medita sulla possibilità di separarsi dal marito, mentre lui è troppo preso da varie questioni per accorgersi di come il suo matrimonio stia andando a rotoli. L'incontro con un amico di Nick, Morgan (Jeff Goldblum), li aiuterà a fare chiarezza nella loro vita. Una coppia di mezza età alle prese con la riscoperta dell'amore, attraverso le varie fasi, caotiche e disordinate, di una vera e propria riabilitazione sentimentale. Il sentimento amoroso è analizzato e sviscerato con occhio cinico, con battute fulminanti e, talvolta, raggelanti, lontane da qualsivoglia spirito melodrammatico, nonostante siano presenti momenti di forte e pressante malinconia che non a caso appaiono stridere fin troppo con le altre tonalità dell'opera. La regia di Roger Mitchell segue i due protagonisti nei loro spostamenti e si adatta alle loro oscillazioni emotive pur con qualche sfasatura di troppo, ricorrendo in diversi punti alla macchina a mano o a inquadrature inusuali e a movimenti sporchi che però non convincono del tutto. Ottime, in compenso, le due performance di Jim Broadbent e di Lindsay Duncan, che regalano sfumature importanti ai loro ruoli a partire dai loro mirabili sguardi, per non parlare di un Jeff Goldblum opportunamente sopra le righe. Sparuti omaggi alla Nouvelle Vague ed evidenti richiami al Godard di Bande à part (1964), tanto zelanti quanto esili e automatici.