L'integerrimo poliziotto inglese Howie (Edward Woodward) viene convocato tramite lettera anonima nella piccola isola scozzese di Summerisle per risolvere il caso di una bambina scomparsa. Lo strano comportamento degli abitanti e l'inquietante presenza di Lord Summerisle (Christopher Lee) instilleranno nella mente di Howie inevitabili sospetti, sino a una terribile rivelazione. Originale e suggestivo thriller a sfondo mistico-religioso, in grado di trasmettere tensione attraverso semplici suggestioni e una serpeggiante atmosfera d'attesa. La vicenda, ispirata a una leggenda tratta dalla tradizione celtica scozzese, contrappone la solida religiosità cristiana, incarnata dal personaggio del sergente Howie, alle deviazioni del culto pagano, carnale, ancestrale e in bilico tra mito e superstizione popolare. Il regista Robin Hardy è abile nel trasmettere un'inquietudine crescente, ammantando di mistero la permanenza del protagonista in una comunità che appare al di fuori del tempo, radicata nelle proprie credenze legate alle forze soprannaturali e in uno stato di soggezione/dipendenza dalla carismatica figura di Lord Summerisle, interpretato da uno spiritato Christopher Lee. Un bizzarro e surreale carosello dal sapore medievale conduce all'inatteso colpo di scena e al potente finale consumato alla luce del rogo sacrificale nel rito dell'uomo di vimini (il wicker man), gigantesco simulacro umano che dà il titolo al film. Pellicola graffiata dal tempo, che pecca di alcune ingenuità narrative di troppo, ma consigliata agli amanti dell'horror non convenzionale. Robin Hardy, soli tre film all'attivo, tenterà nel 2011 di riadattare un soggetto simile in chiave moderna nello scadente The Wicker Tree. Sortisce invece effetti involontariamente tragicomici Il prescelto, remake realizzato nel 2006 da Neil LaBute.