Wolfwalkers
Wolfwalkers
2020
Apple tv+
Paesi
Irlanda, Lussemburgo, Francia, Usa, Gran Bretagna
Generi
Avventura, Animazione
Durata
103 min.
Formato
Colore
Registi
Tomm Moore
Ross Stewart
Kilkenny, metà del diciassettesimo secolo. La giovanissima Robyn è appena arrivata dall’Inghilterra insieme al padre, chiamato in Irlanda da Lord Protector per la sua bravura come cacciatore di lupi. Avventuratasi di nascosto nella foresta, Robyn fa un incontro che cambierà la sua vita e il suo modo di vedere le cose.
Terzo lungometraggio di Tomm Moore (qui dietro la macchina da presa insieme all’esordiente Ross Stewart), Wolfwalkers segue con grande coerenza e altrettanta qualità ciò che il grande regista d’animazione aveva fatto in precedenza con The Secret of Kells e La canzone del mare. Il soggetto fa infatti nuovamente riferimento al folklore irlandese, ai suoi miti e alle sue leggende, con al centro ancora il tema della trasformazione tra animali ed esseri umani: i “wolfwalkers” sono infatti persone che si trasformano in lupi durante il sonno, come dei sonnambuli (sleepwalkers, appunto, in inglese) ma con la differenza che la loro anima prende possesso di un corpo completamente diverso. Lo sviluppo narrativo è semplice ma sempre appassionante, capace allo stesso tempo di far divertire e toccare corde profondissime, con dei veri e propri vertici emotivi e commoventi raggiunti con l’approssimarsi della conclusione. Se non ci sono intoppi in una sceneggiatura capace di trattare molti contenuti importanti (dal rispetto per l’ambiente all’attenzione verso il diverso), ancora più potente è l’incredibile apparato visivo in questo anticonvenzionale racconto di formazione, dove la simmetria e l’architettura di ogni inquadratura rispettano un rigore impressionante, teso a rappresentare tanto l’ordine militare imposto da Lord Protector, quanto quello di una foresta che vuole continuare a vivere secondo le sue regole. In fin dei conti, Wolfwalkers è soprattutto la bellissima storia di due ragazzine come tante, in cerca di un contatto, di un gruppo, o, se preferite, di un branco a cui appartenere. Un film perfetto per tutta la famiglia, la cui lavorazione è durata circa tre anni, prima di essere direttamente distribuito su Apple TV+.
Terzo lungometraggio di Tomm Moore (qui dietro la macchina da presa insieme all’esordiente Ross Stewart), Wolfwalkers segue con grande coerenza e altrettanta qualità ciò che il grande regista d’animazione aveva fatto in precedenza con The Secret of Kells e La canzone del mare. Il soggetto fa infatti nuovamente riferimento al folklore irlandese, ai suoi miti e alle sue leggende, con al centro ancora il tema della trasformazione tra animali ed esseri umani: i “wolfwalkers” sono infatti persone che si trasformano in lupi durante il sonno, come dei sonnambuli (sleepwalkers, appunto, in inglese) ma con la differenza che la loro anima prende possesso di un corpo completamente diverso. Lo sviluppo narrativo è semplice ma sempre appassionante, capace allo stesso tempo di far divertire e toccare corde profondissime, con dei veri e propri vertici emotivi e commoventi raggiunti con l’approssimarsi della conclusione. Se non ci sono intoppi in una sceneggiatura capace di trattare molti contenuti importanti (dal rispetto per l’ambiente all’attenzione verso il diverso), ancora più potente è l’incredibile apparato visivo in questo anticonvenzionale racconto di formazione, dove la simmetria e l’architettura di ogni inquadratura rispettano un rigore impressionante, teso a rappresentare tanto l’ordine militare imposto da Lord Protector, quanto quello di una foresta che vuole continuare a vivere secondo le sue regole. In fin dei conti, Wolfwalkers è soprattutto la bellissima storia di due ragazzine come tante, in cerca di un contatto, di un gruppo, o, se preferite, di un branco a cui appartenere. Un film perfetto per tutta la famiglia, la cui lavorazione è durata circa tre anni, prima di essere direttamente distribuito su Apple TV+.
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