Jack Marcus (Clive Owen), insegnante d'inglese con una forte passione per l'alcol, propone una curiosa sfida: valutare chi, tra la parola e le immagini, riesce a trasmettere un significato più profondo. Il professore è convinto che la prima sia molto più potente, ma come rivale avrà un'agguerrita pittrice astrattista (Juliette Binoche) pronta a dimostrare il contrario.

La battaglia tra parola e immagine si conclude nella maniera più scontata e didascalica possibile: solo la loro unione può dare il vero significato. E lo stesso vale per i due protagonisti/contendenti, che finiranno per innamorarsi l'uno dell'altra: difficile essere più smielati e superficiali di quanto accade in Words and Pictures. Fred Schepisi (autore di Sei gradi di separazione del 1993) mette in scena una pellicola vittima di una serie di dialoghi artefatti, di un andamento mai suggestivo e di un eccesso di zucchero che la rende difficilmente digeribile. Un film poco credibile che va di pari passo con le timide performance di Clive Owen e Juliette Binoche.