In seguito a un incidente stradale, lo studente Chris Flynn (Desmond Harrington) si unisce ad alcuni vacanzieri per cercare soccorsi. Il gruppo si rende ben presto conto che un pericolo incombe: una famiglia di cannibali deformi è in caccia di carne umana. Chris si allea con Jessie (Eliza Dushku) per cercare di sopravvivere. Rob Schmidt si ispira a registi cardine quali Tobe Hooper e Wes Craven (immediato il rimando alle pellicole Non aprite quella porta, 1974, e Le colline hanno gli occhi, 1977) per tratteggiare un horror dai pochi effetti speciali e dallo spiccato gusto gore. Ma i tempi sono cambiati e l'assenza di significati sociologici (la mostruosità come metafora di contraddizioni ben più radicali) denuncia la fondamentale vacuità dell'operazione. Sceneggiatura (firmata da Alan B. McElroy) approssimativa, sviluppo più che prevedibile, cast mediamente inespressivo. Il ritmo, in ogni caso, risulta a tratti coinvolgente e un uso non banale dell'ambientazione (i boschi cupi e inquietanti) provoca qualche brivido inaspettato. Eccessivo e caricaturale il trucco dei mostruosi assassini. Jeremy Sisto è Scott; musiche di Elia Cmiral, fotografia di John S. Bartley. Con svariati e improponibili seguiti.