Zafira – L’ultima regina
El Akhira - La dernière reine
2023
Paesi
Algeria, Francia, Arabia Saudita
Generi
Avventura, Drammatico, Storico
Durata
110 min.
Formato
Colore
Registi
Damien Ounouri
Adila Bendimerad
Attori
Adila Bendimerad
Dali Benssalah
Mohamed Tahar Zaoui
Imen Nouel
Algeri, 1516. La capitale è assediata dagli spagnoli e il re decide di stringere un’alleanza con i pirati per cacciare definitivamente gli invasori. Tra tradimenti e giochi di potere, il regno sembra reggersi sulle spalle dell’intrepida regina Zafira (Adila Bendimerad).
Tra verosimiglianza storica e mito. Il film si muove, piuttosto canonicamente, tra questi due poli, attraverso una messa in scena che ricorda vari altri progetti di genere epico, da Troy a Il trono di spade. Se sono sontuosi costumi e scenografie, è la scrittura ad essere incerta: troppo programmatico il messaggio di fondo, pur nobilissimo, di rivalsa femminile in un ambiente maschile e maschilista, e traballante e in definitiva senza sorprese la trama dal sapore shakespeariano tra erotismo e odio viscerale. I due registi (Bendimerad anche interprete protagonista) fanno sicuramente una scelta interessante, raccontando un’Algeria storico-leggendaria lontana dall’idea comune che si ha del Paese, ma nel farlo, cadono in tutti gli stereotipi del melodramma cappa e spada, rendendo il soggetto ben più interessante del risultato finale.
Tra verosimiglianza storica e mito. Il film si muove, piuttosto canonicamente, tra questi due poli, attraverso una messa in scena che ricorda vari altri progetti di genere epico, da Troy a Il trono di spade. Se sono sontuosi costumi e scenografie, è la scrittura ad essere incerta: troppo programmatico il messaggio di fondo, pur nobilissimo, di rivalsa femminile in un ambiente maschile e maschilista, e traballante e in definitiva senza sorprese la trama dal sapore shakespeariano tra erotismo e odio viscerale. I due registi (Bendimerad anche interprete protagonista) fanno sicuramente una scelta interessante, raccontando un’Algeria storico-leggendaria lontana dall’idea comune che si ha del Paese, ma nel farlo, cadono in tutti gli stereotipi del melodramma cappa e spada, rendendo il soggetto ben più interessante del risultato finale.
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