Zero Days
Zero Days
2016
Paese
Usa
Genere
Documentario
Durata
116 min.
Formato
Colore
Regista
Alex Gibney
Il documentarista Alex Gibney esplora il fenomeno di Stuxnet, un virus informatico che si crede essere stato creato segretamente dal governo americano in collaborazione con quello israeliano per sabotare una centrale nucleare in Iran. Scoperto nel 2010 da una società di sicurezza bielorussa, il virus si è diffuso anche al di fuori del suo bersaglio in maniera incontrollata, a causa di un errore di programmazione. Con la consueta lucidità narrativa e stilistica, Gibney scoperchia il vaso di Pandora della guerra cibernetica, seguendo la nascita e gli sviluppi di un virus che ha infettato oltre 60.000 computer in Iran, diffondendosi poi anche in Indonesia, India e persino negli Stati Uniti. Si parla dell’operazione “Giochi Olimpici”, iniziata dall’amministrazione Bush nel 2006 e che consisteva in una serie di attacchi digitali contro l’Iran: si passa dal momento in cui Edward Snowden (nel luglio 2013) ha svelato che Stuxnet è stato progettato dalla NSA (National Security Agency) in collaborazione con l’intelligence israeliana, fino alle dichiarazioni di Obama di metà 2015 in cui dichiara di aver trovato un “accordo sul nucleare” con l’Iran. La forza del documentario di Gibney sta proprio nell’ampio respiro storico che viene dato al fenomeno, indagando cause e conseguenze, e intervistando una serie di figure a dir poco rilevanti (tra cui l’ex direttore della CIA Michael Hayden) che svelano, poco a poco, l’intera vicenda. Il regista riesce a far “dialogare” miracolosamente gli intervistati, grazie a un montaggio ben studiato e capace di tenere alto il ritmo nonostante i quasi 120 minuti di durata. È un thriller angosciante, ancor prima che un documentario, capace di far riflettere su quali minacce si nascondano tra i codici di un sistema informatico. Potente e, a suo modo, necessario. Presentato in concorso al Festival di Berlino 2016.
Maximal Interjector
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