A pochissimi giorni dall’inizio della prestigiosa kermesse francese, in programma dall’11 al 22 maggio, LongTake vi propone il decalogo dei film di Cannes 69 da non perdere per nessun motivo al mondo.
1) Il GGG – Il Grande Gigante Gentile di Steven Spielberg: tutta la magia della Settima arte e la sognante poetica fanciullesca del regista americano potrebbero essere condensate in questo adattamento cinematografico del romanzo per ragazzi Il GGG (1982) di Roald Dahl. Avventura, fantascienza e grandi emozioni in live action, con Mark Rylance, fresco di Oscar come miglior attore non protagonista per Il ponte delle spie, “catturato” in motion capture nella parte del gigante protagonista. Prodotto dalla Disney e presentato fuori concorso.
2) Juste la fin du monde di Xavier Dolan: l’enfant prodige di Montréal torna a Cannes dopo il Premio della giuria ottenuto con Mommy nell’edizione 2014, ex-aequo con Adieu au langage di Jean-Luc Godard. Tratto dall’omonima pièce di Jean-Luc Lagarce, tra i più grandi autori teatrali francesi di tutti i tempi, scomparso nel 1995 a soli 38 anni a causa dell’AIDS, l’ultimo film di Dolan (autore di regia, sceneggiatura e montaggio) sarà un kammerspiel di straordinaria forza espressiva. Lo scrittore Louis (Gaspard Ulliel), malato terminale, torna dalla sua famiglia dopo dodici anni di assenza per annunciare la propria morte. Nel cast, Nathalie Baye, Marion Cotillard, Léa Seydoux e Vincent Cassel.
3) The Neon Demon di Nicolas Winding Refn: il cinema estetizzante e seducente del regista danese torna sulla Croisette a tre anni dal controverso (e bellissimo) Solo Dio perdona. Un cannibal movie ambientato nello scintillante quanto effimero mondo della moda, in cui a dominare saranno le atmosfere oniriche, l’erotismo e il sangue. Un film di genere dalla spiccata caratura autoriale, con Elle Fanning, Jena Malone, Christina Hendricks, Abbey Lee e Keanu Reeves.
4) Paterson di Jim Jarmusch: il ritorno del grande regista di Akron è già un evento di per sé, se poi ad aumentare l’attesa ci si mette Adam Driver nella parte di un grigio autista di pullman appassionato di poesia che ascolta le storie delle persone che trasporta allora il gioco è fatto. Attenzione, attenzione: Jarmusch porterà a Cannes anche Gimme Danger, documentario biografico su Iggy Pop.
5) Café Society di Woody Allen: il film di apertura di questa edizione del festival è una deliziosa commedia romantica ambientata negli anni ’30, con Jesse Eisenberg, Kristen Stewart, Blake Lively e Steve Carell. Il piccolo Woody abbandona le proverbiali nevrosi metropolitane e si tuffa in una raffinata ricostruzione d’epoca, con la consueta ironia pungente. Fotografia di Vittorio Storaro.
6) La mort de Louis XIV di Albert Serra: dopo il Pardo d’oro ottenuto al Festival di Locarno nel 2013 con Història de la meva mort, il celebrato regista catalano, classe 1975, approda a Cannes con un attesissimo dramma storico che racconta gli ultimi tre giorni di vita di Re Sole, interpretato da Jean-Pierre Léaud, attore feticcio di Truffaut. Un’opera di indubbio fascino cinematografico.
7) Personal Shopper di Olivier Assayas: il grande regista francese ha scritto e diretto un ambiguo e fascinoso thriller ambientato nel mondo della moda parigina, con protagonista la bella e brava Kristen Stewart, che torna a lavorare con Assayas dopo la straordinaria prova fornita in Sils Maria.
8) Elle di Paul Verhoeven: a dieci anni dal modesto polpettone spionistico Black Book (2006), il grande regista olandese sembra aver affilato di nuovo i denti riavvicinandosi all’amato territorio del thriller velato di ambiguità e mistero. La protagonista Isabelle Huppert è una businesswoman che innesca un torbido rapporto con l’assalitore che l’ha aggredita in casa propria, dando vita a una pericolosa spirale di tensione. Primo film in lingua francese di Verhoeven.
9) La fille inconnue di Jean-Pierre e Luc Dardenne: a due anni dal non entusiasmante Due giorni, una notte (2014), i fratelli belgi tornano in concorso a Cannes con un dramma nel loro tipico stile asciutto ed essenziale, capace però di far emergere una umanità fuori dal comune. Nel cast gli habitué Jérémie Renier, Olivier Gourmet e Fabrizio Rongione.
10) Loving di Jeff Nichols: dopo essere andato in concorso alla Berlinale 2016 con il maldestro Midnight Special, Nichols ci riprova, questa volta nella ben più prestigiosa cornice di Cannes. Abbandonata la sci-fi, il regista americano ha scritto e diretto un dramma biografico ambientato alla fine degli anni ’50 che parla della storia di Mildred e Richard Loving, la coppia “colpevole” di essersi unita in un matrimonio interraziale. I protagonisti sono Joel Edgerton e Ruth Negga, ma non poteva mancare il fido Michael Shannon.