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33 FESCAAAL, omaggio a Lav Diaz: da domenica 5 maggio una Masterclass e un programma di proiezioni al Cinema Godard Fondazione Prada

OMAGGIO A LAV DIAZ
in collaborazione con Fondazione Prada
 Una masterclass e un programma di proiezioni
da domenica 5 maggio al Cinema Godard Fondazione Prada


Ospite d’onore e presidente della Giuria Internazionale del 33° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina sarà Lav Diaz, tra i registi più apprezzati e di culto del cinema cinema contemporaneo, premiato nei più prestigiosi festival internazionali

A questo autore visionario il FESCAAAL dedica un omaggio speciale in collaborazione con Fondazione Prada che lo ha scelto come protagonista di "Soggettiva", la sezione della sua programmazione che ogni mese propone un personaggio significativo del mondo del Cinema. L’omaggio prevede una masterclass moderata da Paolo Bertolin, la proiezione di tre dei suoi film di maggiore rilievo, Norte, the End of History (2013), From What is Before (2014) e The Woman Who Left (2016) (i primi due sottotitolati in inglese, il terzo sottotitolato in italiano) e di Taxibol, film di Tommaso Santambrogio selezionato nel Concorso Extr’A, che vede Lav Diaz nella veste di attore protagonista.

Lav Diaz, nel suo ruolo di presidente di giuria, sarà anche tra gli ospiti della Cerimonia di Premiazione del FESCAAAL33 sabato 11 maggio, h. 20.30 all’Auditorium San Fedele.

PROIEZIONE
Domenica 5 maggio, h.16 – Cinema Godard di Fondazione Prada
Norte, the End of History, Lav Diaz, Filippine, 2013, 250’ 
V. originale con sottotitoli in inglese
Ingresso gratuito per pAAAss FESCAAAL (tutte le tipologie), biglietti su ticketing.fondazioneprada.org

Fabian (Sid Lucero), un intellettuale nauseato della corruzione e dall’apatia del suo paese, commette un duplice omicidio per salvare una donna da un’usuraia che le rende la vita impossibile. A essere accusato e condannato all’ergastolo però è Joaquin (Archie Alemania), marito della donna che lascia da soli moglie e figli. Mentre Joaquin sperimenta gradualmente una trasformazione spirituale in carcere, Fabian continua a tormentarsi per il crimine commesso. 
Presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes del 2013, Norte, the End of History si ispira al capolavoro letterario di Dostoevskij, Delitto e castigo, per indagare l’origine del male nella provincia di Ilocos Norte, punta estrema delle Filippine che ha dato i natali a Ferdinand Marcos, dittatore militare che ha soggiogato il paese per vent’anni. Al suo undicesimo lungometraggio Diaz abbandona la fotografia in bianco e nero per una pellicola dai colori densi e dai forti contrasti, realizzando un’opera epica e monumentale che racconta una storia di violenza, odio e paura con immagini di straordinaria potenza drammatica e visiva.

PROIEZIONE
Domenica 9 maggio, h.15 – Cinema Godard di Fondazione Prada
From What is Before, Lav Diaz, Filippine, 2014, 339’ 
V. originale con sottotitoli in ingleseIngresso gratuito per pAAAss FESCAAAL (tutte le tipologie), biglietti su ticketing.fondazioneprada.org

In un piccolo villaggio delle Filippine si verificano alcuni fatti misteriosi. Dalla foresta provengono degli strani lamenti, diverse case vengono date alle fiamme e alcune mucche vengono ritrovate squartate. Le spietate truppe della milizia iniziano a controllare intere aeree rurali del paese mentre il presidente Ferdinand E. Marcos si prepara a imporre la legge marziale all’intera nazione. 
A distanza di un anno da Norte, the End of History, Lav Diaz torna dietro alla macchina da presa per realizzare uno dei film più drammatici della sua filmografia sulla storia del popolo filippino e una delle opere più emblematiche della sua poetica. Presentato in concorso al Festival di Locarno del 2014 dove ha vinto il Pardo d’Oro per il miglior film, From What is Before racconta gli effetti devastanti della svolta autoritaria della dittatura di Marcos sulla quotidianità degli abitanti di un piccolo villaggio nel nord delle Filippine. Un film grandioso, in cui ritornano il bianco e nero amato dal regista e gli stilemi di un cinema lucido e coerente rispetto alle proprie responsabilità: “From What is Before assume le sembianze di vero e proprio film-summa sul pensiero politico, filosofico e cinematografico del cineasta filippino: al suo interno vi si rintraccia l’invettiva politica, lucida e priva di compromessi, il prorompente afflato umanista, il lirismo estatico, la potenza dell’elemento naturale, la riflessione sull’infausto destino dell’intellettuale, il rapporto tra l’uomo e la propria terra. Ancora una volta rinnegando la centralità dell’urbe e concentrando il proprio sguardo sull’impervia campagna, Diaz orchestra una polifonia di voci morenti, destinate a parlare senza che si preservi memoria delle loro parole”. (Raffaele Meale) 

MASTERCLASS CON LAV DIAZ
Sabato 11 maggio, h.16 – Cinema Godard di Fondazione Prada
Modera Paolo Bertolin, membro del comitato di selezione della Mostra del Cinema di Venezia. 
L’evento è gratuito su prenotazione.
Disponibili dei posti riservati per chi ha sottoscritto uno degli abbonamenti al FESCAAAL33.

Lavrente Indico Diaz, in arte Lav Diaz, è un regista, sceneggiatore, produttore, e attore filippino nato nel 1958. Considerato uno dei registi più originali del panorama cinematografico contemporaneo ha raccontato nella sua filmografia con crudezza e profondo lirismo i capitoli più bui della storia del suo paese. Dal 1998 ha diretto diciotto lungometraggi e ottenuto diversi riconoscimenti internazionali come il premio per il Miglior Film al Festival di Singapore per Batang west side (2001), il premio Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia per Death in the land of encantos (2007) e per Melancholia (2008), il Pardo d’Oro al Festival di Locarno per From what is before (2014), l’Orso d’Argento per A Lullaby to the Sorrowful Mystery al Festival di Berlino del 2016 e il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia per The Woman Who Left (2016). 

PROIEZIONE
Sabato 11 maggio, h.18.30 – Cinema Godard di Fondazione Prada
Taxibol, Tommaso Santambrogio, Italia, 2023, 50′
V. originale con sottotitoli in italiano
Ingresso gratuito per pAAAss FESCAAAL (tutte le tipologie), biglietti su ticketing.fondazioneprada.org

Attraversando le caratteristiche e decadenti strade cubane, Lav Diaz – il famoso regista filippino – e Gustavo Flecha – un loquace tassista cubano – si ritrovano a discutere di politica, migrazione, condizioni sociali e amore. Durante le loro discussioni emerge però il vero motivo dietro la presenza del regista a Cuba: Lav sta cercando un misterioso ex generale scappato dalle Filippine al termine della dittatura di Marcos.
Il film è in Concorso nella sezione Extr’A del FESCAAAL.

PROIEZIONE
Domenica 12 maggio, h.14.30 – Cinema Godard di Fondazione Prada
The Woman Who Left (La donna che se ne è andata), Lav Diaz, Filippine, 2016, 228′
Verisione originale con sottotitoli in italiano
Ingresso gratuito per pAAAss FESCAAAL (tutte le tipologie), biglietti su ticketing.fondazioneprada.org

Horacia (Charo Santos-Concio), un’ex insegnante di scuola elementare, ha passato trent’anni in un carcere femminile per un delitto che non ha commesso. Quando un detenuto confessa il crimine, Horacia viene rilasciata e si mette alla ricerca del figlio scomparso, Junior. Durante la ricerca la donna scopre i cambiamenti avvenuti nel suo paese. Sono gli anni Novanta e nelle Filippine la corruzione e i rapimenti dilagano terrorizzando la popolazione.
Nel 2016 Lav Diaz approda alla mostra del Cinema di Venezia con The Woman Who Left – La donna che se ne è andata, film folgorante e immenso che racconta la parabola dolorosa di una donna innocente, mossa da ideali di solidarietà e compassione che si trova a dover fare i conti con un inaspettato desiderio di vendetta. Il punto di partenza per il film Leone d’oro della carriera del regista filippino è il racconto di Lev Tolstoj, Dio vede la verità, che permette ancora una volta a Diaz di riflettere sui temi ricorrenti della sua filmografia: bene e male, castigo e delitto. Il risultato è un’opera imponente che abbandona le istanze contemplative ed estatiche dei film precedenti per avvicinarsi agli stilemi del genere noir e che testimonia, ancora una volta, la necessità per Lav Diaz di un cinema politico e militante.  
Quando si accusa Diaz di dirigere film “insostenibili” o “criptici” si mente sapendo di mentire: la chiarezza espositiva e il nitore del suo cinema non possono essere messi in discussione. Si può essere respinti, com’è legittimo, anche se di fronte al crescendo inarrestabile dell’ultima ora di The Woman Who Left è davvero arduo rimanere indifferenti. E quel finale disperato e paranoide, eppure finalmente così ricongiunto all’umano, e alle sue necessità, tra Dreyer e Lang, commuove.” (Cristina Piccino) 

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