La Biennale di Venezia /
La rassegna cinematografica Classici fuori Mostra
inizierà giovedì 12 marzo (anziché giovedì 5 marzo)
con il film Fat City (1971) di John Huston (Cinema Rossini) /
Slitta a giovedì 4 giugno Don’t Look Now (1973) di Nicolas Roeg
Inizierà giovedì 12 marzo (anziché giovedì 5 marzo), con il film Fat City (1971) di John Huston, l’annunciata rassegna cinematografica Classici fuori Mostra, che La Biennale organizza a Venezia, al Cinema Rossini, appuntamento settimanale di dodici film classici restaurati rivolto in prevalenza agli studenti (biglietto ridotto studenti 2 euro, abbonamento studenti 20 euro, biglietto intero 7,50 euro). La decisione di far slittare di una settimana l’inizio della rassegna si deve alla conferma delle misure prese dalle autorità per l’emergenza epidemiologica.
La proiezione di Fat City (Città amara) di John Huston, con Stacy Keach, Jeff Bridges, Susan Tyrrell, Candy Clark, Nicholas Colasanto (USA, 1971, 100’), giovedì 12 marzo alle ore 19 al Cinema Rossini, sarà presentata dal regista Gianni Amelio. Il restauro è curato da Sony Pictures Entertainment.
Il classico inizialmente previsto per l’apertura, Don’t Look Now (A Venezia… un dicembre rosso shocking) di Nicolas Roeg, con Julie Christie e Donald Sutherland, presentato dal regista Luca Guadagnino, slitta a giovedì 4 giugno 2020, in chiusura della rassegna.
Tutti gli altri appuntamenti previsti sono confermati nelle date già annunciate e riepilogate nel programma qui allegato.
Il programma della prima edizione di questo Festival permanente del cinema restaurato prevede dodici capolavori del passato, in versione originale con sottotitoli in italiano. Tutti i film saranno preceduti dalla presentazione di un autore o un critico, e seguite da una discussione sul film.
Tutti gli studenti che assisteranno alla rassegna saranno invitati, al termine di ciascuna proiezione, ad esprimere il proprio giudizio assegnando un voto da 1 a 5, tramite la scheda di partecipazione che sarà distribuita all’ingresso. Al termine della rassegna, al film che avrà ottenuto il punteggio più alto verrà attribuito il premio del pubblico Best Biennale Classic.
Il programma
12 marzo
FAT CITY (Città amara) di John Huston
con Stacy Keach, Jeff Bridges, Susan Tyrrell, Candy Clark, Nicholas Colasanto; USA, 1971, 100’
Restauro curato da Sony Pictures Entertainment
“Un film importante per la sua libertà e sensibilità, in cui Huston ritrova Hemingway aggiornando la sua visione dei perdenti (nel mondo della boxe e in una cittadina californiana contemporanea), con un‘amarezza di sapore inedito, che nasce dalla constatazione del fallimento pieno, della sconfitta piena delle illusioni americane nella democrazia e nel diritto alla felicità” (G. Fofi).
Presenta Gianni Amelio
19 marzo
A CIASCUNO IL SUO di Elio Petri
con Gian Maria Volonté, Irene Papas e Gabriele Ferzetti; Italia, 1967, 99’
Restauro curato da Museo Nazionale del Cinema di Torino
Dal romanzo omonimo di Leonardo Sciascia, uno dei primi film sulla mafia: “forse il miglior film di uno dei più lucidi cineasti d’impegno sociale dell’epoca” (P.Mereghetti). È anche il primo risultato della proficua collaborazione fra Gian Maria Volonté e il regista più a lungo sottovalutato del cinema italiano post-neorealista.
Presenta Marco Bertozzi
2 aprile
ALIEN di Ridley Scott
con Sigourney Weaver, Yaphet Kotto, Veronica Cartwright, Ian Holm, Tom Skerritt, Harry Dean Stanton, John Hurt; GB/USA, 1979, 116’
Restauro curato da 20th Century Fox
Uno dei capisaldi del cinema di fantascienza anni ’80. “Conta poco per quel che dice ma lo dice benissimo, grazie a un apparato scenografico di grande suggestione e a un ritmo narrativo infallibile. La sua chiave tematica è la paura dell’ignoto, perciò pesca nel profondo” (M. Morandini). “Straordinaria e modernissima la regia di Scott, in grado di inchiodare lo spettatore dal primo all’ultimo minuto, e rivoluzionaria la scelta di fare dell’eroe una donna” (P. Mereghetti).
Presenta Adriano De Grandis
9 aprile
MIRACOLO A MILANO di Vittorio De Sica
con Francesco Golisano, Emma Gramatica, Paolo Stoppa, Guglielmo Barnabò, Brunella Bovo; Italia, 1951,100’
Restauro curato da Cineteca di Bologna e Compass Film
Adattamento del romanzo Totò il buono di Cesare Zavattini, è un “racconto utopico che contrappone uno spazio di umanesimo, di calore e di fantasia alla protervia di una modernità selvaggia” (S. Parigi), che all’epoca scontentò sia la destra per i suoi risvolti eversivi (titolo provvisorio: I poveri disturbano), sia la sinistra per l’abbandono dei moduli stilistici del neorealismo. Palma d’Oro al Festival di Cannes.
Presenta Giuseppe Ghigi
16 aprile
RAINING IN THE MOUNTAIN (Pioggia opportuna sulla montagna vuota) di King Hu
con Hsu Feng, Sun Yueh, Shih Chun; Hong Kong/Taiwan, 1979, 120’
Restauro curato da Taiwan Film Institute
Uno dei capolavori del Maestro del cinema di arti marziali di Hong Kong. “Bellezza plastica di scenari e ambienti con la cui topografia coincide la messa in scena, costumi e arredi arcaici non di rado autentici, usanze, riti, combattimenti come balletti acrobatici, ispirati all’Opera di Pechino più che alle arti marziali, e tanti altri elementi che vengono dall’immaginazione cinese tradizionale e la ricreano, in una grande sintesi visiva e gestuale” (G. Volpi).
Presenta Elena Pollacchi
23 aprile
THE GO-BETWEEN (Messaggero d’amore) di Joseph Losey
con Julie Christie, Alan Bates, Margaret Leighton, Michael Redgrave, Dominic Guard, Michael Gough, Edward Fox, Richard Gibson; GB, 1971, 110’
Restauro curato da StudioCanal
“Terzo film del sodalizio tra Losey e Harold Pinter, e il più complesso. Arriva alla semplicità attraverso l’artificio più raffinato” (M. Morandini). “La sceneggiatura di Pinter è un meticoloso ritratto dell’educazione all’esistenza e al dolore, contrappuntato, in un magistrale montaggio sonoro e visivo, dai ricordi di due vecchi. Incantevoli le scene di vita associata (la preghiera comune prima di colazione, la partita di cricket, il taglio della torta di compleanno) che descrivono con inedita incisività usi e costumi di una un mondo trapassato” (G. Volpi). Palma d‘Oro al festival di Cannes.
Presenta Emanuela Martini
30 aprile
KANAL (I dannati di Varsavia) di Andrej Wajda
con Teresa Izewska, Tadeusz Janczar, Wienczyslaw Glinski, Tadeusz Gwiazdowski, Stanislaw Mikulski; Polonia, 1957, 95’
Restauro curato da Malavida Films
Da uno dei registi più amati da Martin Scorsese, un film che “non è, come si scrisse, un dramma sull’eroismo inutile della tradizione polacca. L’originalità di Wajda consiste nel porsi nella cerniera tra storia personale e storia nazionale dove i dati esistenziali (l’angoscia morale, il disfacimento della morte, la paura) si fanno razionali, costantemente visti in una dimensione politica e civile” (M. Morandini).
Presenta Marco Dalla Gassa
7 maggio
DANS LA VILLE BLANCHE (Nella città bianca) di Alain Tanner
con Bruno Ganz, Teresa Madruga, Julia Vonderlinn, José Carvhalo; Svizzera/Portogallo, 1982, 107’
Restauro curato dall’Association Alain Tanner e Cinémathèque Suisse
“All’inizio del film, Ganz fa notare alla cameriera che l’orologio del bar non segna l’ora giusta. Lei risponde: “L’orologio è giusto. È il mondo che è sbagliato”. Ed è con questa sensazione che il mondo sia fuori posto che il protagonista vive la sua solitudine urbana, usando la sua macchina da presa per registrare frammenti di realtà che spedisce alla moglie, gironzolando a caso come se si aspettasse di essere catturato dalla realtà, di essere assorbito in essa” (Frédéric Bas). “Blues sul mare e su Lisbona, un film sul tempo e sullo spazio (dunque, sul cinema) in cadenze di sogno a occhi aperti” (M. Morandini)
Presenta Piera Detassis
14 maggio
DETOUR (Deviazione per l’inferno) di Edgar G. Ulmer
con Tom Neal, Ann Savage, Claudia Drake, Edmund MacDonald; USA, 1945, 67’
Restauro curato da Academy Film Archive e Film Foundation, in collaborazione con Cinémathèque Royale de Belgique, Museum of Modern Art e Cinémathèque Française, con finanziamenti per il restauro forniti da George Lucas Family Foundation
“Realizzato in 6 giorni, con tutte le scene in strada girate in trasparente, da un regista viennese, maestro indiscusso del B movie hollywoodiano a basso costo, divenne il film di culto più famoso della categoria del cinema povero” (M. Morandini). “Uno di quei piccoli capolavori che venivano dalla più libera produzione di serie B, in cui l’assenza di mezzi si fa stile, ricerca di un clima e di un taglio originale. Nel film di Ulmer, la ricerca dell’insolito sfocia nell’incubo e nell’onirico, se non nell’assurdo alle soglie di Kafka” (G. Volpi)
Presenta Carmelo Marabello
21 maggio
L’APE REGINA – UNA STORIA MODERNA di Marco Ferreri
con Ugo Tognazzi, Marina Vlady, Walter Giller, Linda Sini, Riccardo Fellini; Italia/Francia, 1963, 93’
Restauro curato da Cineteca di Bologna
“Denunciato e sequestrato dalla censura che impose tagli, modifiche ai dialoghi e l’uscita con un titolo diverso, è un grottesco paradossale sulla famiglia, il matrimonio e l’ideologia clerical-borghese che impregnano l’Italia. Divertente e quietamente feroce” (M. Morandini). “Umorismo nerissimo e un agghiacciante senso di morte – dell’anima, del corpo e dei sensi: uno dei film più riusciti di Ferreri” (P. Mereghetti).
Presenta Roberta Novielli
28 maggio
TONI di Jean Renoir
con Charles Blavette, Jenny Hélia, Célia Montalvan, Edouard Delmont; Francia, 1935, 84’
Restauro curato da Gaumont
“Un mondo di patriarchi e di capimastri, un mondo in cui l’arcaico – il soldo, la roba, la terra – s’intreccia con le forme di sfruttamento attuali. E il sesso è ossessione, passione, eros a fior di pelle, in un incrociarsi di destini che spingeranno Toni a pagare per un delitto che non ha commesso. Quello di Renoir è uno stupendo mélo proletario, possente e vero” (G. Volpi). Uno dei più possenti film di Renoir degli anni Trenta.
Presenta Goffredo Fofi
4 giugno
DON’T LOOK NOW (A Venezia… un dicembre rosso shocking) di Nicolas Roeg
con Julie Christie, Donald Sutherland, Hilary Mason, Massimo Serato; GB/Italia, 1973, 110’
Restauro curato da StudioCanal
“Un’occasione unica per rivedere il film più compiuto di Nicolas Roeg: una brillante, per molti versi unica, fusione di erotismo e turbamento, con un senso per le immagini e le atmosfere che risuonerà a lungo nella vostra mente. Costellato in maniera affascinante di riferimenti alla cultura alta degli anni ’70, il film appare tuttavia più fresco che mai. È una storia di fantasmi, una meditazione sul tempo, la memoria e l’intensità dell’amore coniugale. Ed è un capolavoro” (P. Bradshaw).
Presenta Luca Guadagnino