Torna dal 2 al 7 maggio, a Bologna, il FUTURE FILM FESTIVAL. Diretto da Giulietta Fara e Oscar Cosulich e giunto alla XIX edizione, il FFF – nato nel 1999, primo e più importante evento in Italia dedicato alle tecnologie applicate all’animazione, al cinema, ai videogame e ai new media – si conferma così un osservatorio irrinunciabile sul futuro (non solo) della settima arte.
Il motto della XIX edizione è CHARACTER WOW, una sorta di tributo ai veri protagonisti del cinema d’animazione e dei film con effetti speciali, il “personaggio”: ma come si inventa un “character” destinato a restare nella memoria, a diventare un’icona? Una domanda a cui il festival cercherà di rispondere attraverso incontri, proiezioni e mostre. L’immagine-simbolo del Future Film Festival 2017 è stata creata dall’artista brasiliano Beto Shibata, che sarà al FFF per uno speciale workshop sulla costruzione di character con la cutout animation (3-4 maggio). Ci saranno altri ospiti, naturalmente, a cominciare da Barry Purves, animatore inglese di fama mondiale, tra i più noti creativi dello studio Aardman (Galline in Fuga, Wallace e Gromit) ma anche collaboratore di Tim Burton (Mars Attacks!) e Peter Jackson (King Kong), protagonista al FFF con una masterclass (7 maggio), un workshop per adulti (6 maggio) e un laboratorio per bambini sulle tecniche della stop-motion (7 maggio). Oltre a una doverosa retrospettiva completa dei suoi lavori da regista (dal candidato all’Oscar Screen Play, 1993, al più recente Tchaikovsky – An Elegy, 2012)
E ancora: un altro grande ospite, William Gabriele della Framestore di Londra (produzione di effetti speciali per film quali La Bella e la Bestia, Alien: Covenant, King Arthur, Guardians of the Galaxy), terrà una masterclass sulla produzione d (5 maggio) e i personaggi per il film Animali Fantastici e dove trovarli, primo spin-off della saga di Harry Potter.
Illustratori quali Sara Colaone, Vittorio Giardino, Alberto Corradi, Paolo Bacilieri e Davide Fabbri faranno del live drawing durante le giornate del Festival, per mostrare in diretta al pubblico la creazione dei character da loro creati.
Il tema è anche al centro della doppia collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna: una mostra di lavori sui character creati dagli studenti, coordinati dai docenti Sara Colaone, Otto Gabos e Onofrio Catacchio, e un workshop tenuto dall’animatrice Anna Ciammitti sulla creazione di un personaggio per l’animazione a passo uno.
Nasce quest’anno una nuova collaborazione con ONO Arte, e proprio presso la galleria bolognese si terrà l’incontro “Personaggi e dissacrazioni nell’arte contemporanea”, una chiacchierata con Laurina Paperina, Alex Pinna, Beto Shibata, e con il coordinamento di Fabiola Naldi.
Nell’ambito del Future Film Festival, e del tema Character WOW!, Ono Arte e FFF propongono un incontro con alcuni artisti che hanno lavorato con il Festival e che abitualmente hanno a che fare con personaggi, inventati o dissacrati.
Ono Arte ospiterà anche uno spazio tutto dedicato al tema CHARACTER IN ART, durante i sei giorni di manifestazione.
Uno spazio con slideshow dei character inventati dagli artisti che hanno collaborato in questi diciannove anni con il Future Film Festival: Alex Pinna, Laurina Paperina, Luigi Presicce, Antonio Riello, Superdeux, Laurence Gartel, Pablo Echaurren, Marina Bolmini, Alessandro Mendini, Massimo Caiazzo, Studio Croma, Aardman Animations, Kensuke Koike, Dem, Ufo Cinque-Matteo Capobianco, Eleuro, Beto Shibata. Inoltre, proiezione di una selezione di cortometraggi in concorso del Future Film Festival 2017.
Tante, come sempre, le proposte del FFF: e come sempre rivolte al pubblico di ogni età, dai bambini – con proiezioni e laboratori pensati per stimolare la creatività dei più piccoli – agli adulti.
SERATA DI APERTURA E CONCORSO LUNGOMETRAGGI
Ad aprire la XIX edizione, in concorso, sarà l’anteprima italiana di 7 Minuti dopo la mezzanotte (A Monster Calls), il nuovo film di J.A. Bayona (già autore di The Orphanage e The Impossible) interpretato da Sigourney Weaver, Felicity Jones, Toby Kebbell, Lewis MacDougall e Liam Neeson. In uscita nelle sale italiane il prossimo 18 maggio (un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema, distribuito da 01), “7 minuti dopo la Mezzanotte” è un film di grande potenza emotiva, tratto dall’omonimo e pluripremiato romanzo di Patrick Ness (anche autore della sceneggiatura), che racconta la commovente storia dell’incontro tra il dodicenne Conor, vittima di bullismo a scuola e costretto a vivere con una nonna fredda e distante a causa della malattia della mamma, e la creatura fantastica che il ragazzo invoca nei suoi sogni per sfuggire alla solitudine del suo mondo reale. E la creatura si manifesta, ogni sera, 7 Minuti dopo la Mezzanotte, per raccontare a Conor delle storie, frammenti di un viaggio emotivo alla ricerca della verità.
7 Minuti dopo la mezzanotte è un film che emoziona e intenerisce, la vicenda di un ragazzino di dodici anni costretto a crescere troppo in fretta e del meraviglioso rapporto con la creatura fantastica, che lo aiuterà nel suo percorso di crescita. Nel cast Felicity Jones (la mamma), Liam Neeson (la creatura), Sigourney Weaver (la nonna), Toby Kebbell (il padre), Geraldine Chaplin (la preside) e Lewis MacDougall nel ruolo del ragazzo protagonista.
“Un grande film di un autore entrato nei nostri cuori fin dai tempi di The Orphanage – spiegano i direttori artistici Giulietta Fara e Oscar Cosulich –. La sapienza registica di J.A. Bayona mescola meravigliosamente il grande spettacolo di intrattenimento con temi di profonda analisi psicologica, trovando un perfetto punto d’incontro tra l’estetica del miglior cinema europeo e la perfezione dei blockbuster americani. Senza contare che la “creatura” del film è tra le più potenti viste al cinema negli ultimi anni e si inserisce perfettamente nel tema character wow”.
Ad arricchire l’inaugurazione del Future Film Festival si terrà l’evento speciale ideato assieme all’Orchestra Senzaspine, in collaborazione con il Mercato Sonato: Character Wow On Air, concerto d’inaugurazione del Future Film Festival. L’orchestra, e in particolare il Novensemble, musicherà in diretta sequenze di film con character indimenticabili: dal “monolite” di 2001 Odissea nello Spazio a Felix the Cat, da Megaloman a Totoro.
Il concerto ed il brindisi inaugurale sono aperti a tutta la città, pensando ad un evento ad ingresso libero che punti a coinvolgere le persone in un’esperienza nuova, fatta di immagini e suoni.
Oltre a 7 Minuti dopo la Mezzanotte, altri 9 film partecipano al CONCORSO LUNGOMETRAGGI e si contendono il Platinum Grand Prize.
Torna in concorso, dopo aver vinto l’edizione 2014 con Cheatin’, il maestro dell’animazione indipendente americana Bill Plympton, che in Hitler’s Folly – suo debutto nel “live action”, seppur molto sui generis – realizza un folle e acuto mockumentary che reinventa Hitler come un Walt Disney mancato. Ibridando immagini di repertorio e inserti animati, il film racconta l’infruttuosa carriera da filmmaker del dittatore, alle prese col sogno impossibile di realizzare un cartoon-kolossal ispirato ai Nibelunghi ed “interpretato” da un papero.
Il grande animatore autarchico Plympton si cimenta per la prima volta con il live action, realizzando un folle e acuto finto documentario che reinventa Hitler come un Walt Disney mancato. Nel cast Dana Ashbrook, l’indimenticato Bobby di Twin Peaks.
Gli Stati Uniti sono presenti con altri due film d’animazione: scritto dallo sceneggiatore di Seven, Andrew Kevin Walker, Nerdland di Chris Prynoski è una follia anarchica ambientata a Los Angeles, una satira dello show-business affidata ai personaggi di due amici sulla soglia dei trent’anni, Elliott e John (doppiati da Paul Rudd e Patton Oswalt), che cercano a tutti i costi di fare fortuna a Hollywood.
Psichedelico e perturbante, When Black Birds Fly di Jimmy Screamer Clauz, il “Rob Zombie dell’animazione”, è un horror ambientato a Heaven, un bellissimo paradiso suburbano, dove tutti sembrano perfetti, liberi e felici, purché rispettino un dogma: non parlare con “Il Maligno”, entità misteriosa nascosta da un muro e vegliata da un manipolo di militari. Cosa scopriranno Marius ed Eden, i due bambini che per primi scavalcheranno il muro e incontreranno il Maligno?
La Francia, che al FFF è sinonimo di animazione raffinata, capace di parlare agli spettatori di tutte le età, si conferma con La jeune fille sans mains di Sébastien Laudenbach, grande successo allo scorso Festival di Cannes e Menzione speciale della giuria ad Annecy: tratto da una crudele fiaba dei Fratelli Grimm, il film racconta la storia di un mugnaio che vende al diavolo la sua giovane figlia in cambio di infinite ricchezze. Ma le richieste non sono finite, il diavolo chiede infatti all’uomo di tagliare le mani alla figlia. E lui lo fa. Protetta dalla propria purezza, la fanciulla fugge: incontrerà la Dea dell’acqua, un giardiniere gentile e un Principe. Il suo sarà un lungo viaggio verso la luce.
Dall’Ungheria arriva Liza, the Fox-Fairy di Károly Ujj-Mészáros, una scatenata fiaba per adulti, imprevedibile e originale, che mescola fantasy, commedia romantica e musical: per anni, Liza si è presa cura della vedova dell’ex ambasciatore giapponese, traendo conforto solo dalla presenza del suo unico amico, Tomy Tani, il fantasma di un cantante giapponese degli anni 50. Quando la vedova muore, Liza viene accusata di averla uccisa per ereditare e un poliziotto in incognito, il sergente Zoltan, comincia a indagare su di lei, innamorandosene. Ignara di tutto, Liza cerca l’amore, ma tutti i suoi pretendenti muoiono misteriosamente, tanto che la ragazza si autoconvince di essere la reincarnazione di uno spirito volpe del folklore giapponese. Sempre a sua insaputa, Zoltan e Tomy Tani ingaggiano una lotta mortale. Posta in gioco, il cuore e la vita di Liza.
Le Filippine fanno il loro debutto in concorso al Future con un curioso mix di cartoni animati, sfondi disegnati e attori in carne ossa, Saving Sally – A Very Typical Love Story di Avid Liongoren: storia d’amore – come promette il titolo – tra un aspirante disegnatore di fumetti e un’inventrice di gadget. Tutto normale? Non proprio, perché i genitori di lei sono dei mostri, e Marty ha l’innata capacità di non fare niente nonostante le sue vivissime fantasie di difendere l’amore della sua vita da questo mondo crudele.
Per chiudere, due film d’animazione che ambientano le loro storie sullo sfondo della Storia con la S maiuscola: dall’Inghilterra Ethel & Ernest di Roger Mainwood è la trasposizione dell’omonimo fumetto in cui il grande Raymond Briggs racconta l’amore dei suoi genitori, dagli anni ’30 alla guerra al boom economico (e oltre), intrecciando la vita quotidiana della coppia (e poi della famiglia) con i cambiamenti sociali, culturali, di costume del Paese. Una grande, commovente dichiarazione d’amore alla working class scomparsa, alla gente comune e semplice, diretto con sensibilità e scritto in punta di penna.
La tragedia di Hiroshima rivive invece nel film In This Corner of the World del maestro Sunao Katabuchi, premiato come miglior film giapponese d’animazione dell’anno: un racconto poetico che attraverso la figura della giovane Suzu Urano ci ricorda la capacità dell’uomo di ricostruire la propria vita anche di fronte ai drammi più terribili.
SERATA DI CHIUSURA E LUNGOMETRAGGI FUORI CONCORSO
A chiudere il festival sarà la presentazione della versione restaurata in 4K del capolavoro maledetto del cinema d’animazione giapponese Belladonna of Sadness – Kanashimi no Belladonna, firmato nel 1973 da Eiichi Yamamoto: un controverso inno alla femminilità che ancora oggi incanta con le sue immagini sulfuree e indimenticabili ma che all’epoca fece fallire la gloriosa casa di produzione di Osamu Tezuka. In un medioevo immaginifico, Jeanne e Jean si amano teneramente e vogliono sposarsi. Il feudatario locale, vedendo che Jean non è in grado di pagare la dote, non solo rifiuta loro il permesso ma violenta e fa violentare dai suoi accoliti la promessa sposa. Disperata, Jeanne entra in contatto con il Diavolo che le promette il potere in cambio dell’anima. Jeanne usa questo potere per portare il benessere nel suo villaggio ma l’invidia della signora del castello e delle altre donne la condannano all’esilio.
Molte anche quest’anno le proiezioni fuori concorso, a cominciare da un omaggio perfettamente in linea con lo spirito del Future Film Festival, da sempre attento a valorizzare quelle figure che dietro le quinte, spesso ai limiti dell’anonimato (ma solo per il grande pubblico), lavorano per fare grande il cinema d’animazione. Un omaggio, dicevamo, come quello che Michael Fiore ed Erik Sharkey tributano a Floyd Norman in An Animated Life. Animatore, cantastorie, combinaguai, a 80 anni la leggenda Floyd Norman, il primo animatore afroamericano ad aver lavorato per Walt Disney, continua a far sentire la sua voce.
La giapponese Naoko Yamada si ispira all’omonimo manga di Yoshitoki Oima per raccontare in A Silent Voice il bullismo di cui è vittima la piccola Shoko Nishimiya, affetta da sordità, presa in giro da tutti, soprattutto dal compagno di classe Shoya Ishida, oggetto anch’egli delle angherie dei suoi coetanei. Terminati quei difficili anni scolastici, Shoya si nasconde nel suo isolamento e non riesce ad affrontare lo sguardo altrui, fino a quando non decide di rivedere Shoko e farsi perdonare per il suo vile comportamento.
Dopo aver diretto i film della saga Evangelion, il folle Kazuya Tsurumaki torna alla regia di un anime fantasy conThe Dragon Dentist: nella fantastica terra dei draghi, la giovane Nonoko viene incaricata di proteggere i denti del drago protettore del paese dai batteri responsabili delle carie. Durante gli scontri sempre più duri con il paese confinante, Nonoko scopre su uno dei denti del drago un giovane soldato delle armate nemiche, di nome Bell. Secondo le leggende, quando un drago riporta in vita un uomo all’interno di un suo dente, ciò prelude a un grave disastro. Insieme Nonoko e Bell affrontano una serie di prove che li porterà ad accettare il loro destino.
Bill Plympton, protagonista anche in concorso (vedi Hitler’s Folly), e l’altro maestro dell’animazione underground, Jim Lujan, firmano per la prima volta insieme Revengeance, western noir irriverente e scatenato che dà dell’America una visione caustica e grottesca magnificamente al passo coi tempi “trumpiani”. Un cacciatore di taglie da quattro soldi, Rod Rosse, altrimenti detto “The One Man Posse”, assunto dal senatore degli Stati Uniti “Deathface” per ritrovare la ragazza che lo ha derubato, viene presto intrappolato in una letale ragnatela di intrighi e pericoli.
Due le proposte fuori concorso specificamente dedicate ai più piccoli: il giapponese Chieri and Cherry di Makoto Nakamura, delicato racconto di formazione in stop-motion; e Richard missione Africa di Toby Genkel e Reza Memari, grande avventura sulle ali di un passerotto adottato da una famiglia di cicogne, che attraversa l’Europa insieme a un eccentrico gufo e un pappagallo narcisista.
Con Lupin III: Goemon Ishikawa il regista pulp Takeshi Koike e l’autore indipendente Katsuhito Ishii riportano al cinema il ladro più scapestrato della storia dell’animazione, in una storia imperniata sull’affascinante figura dell’infallibile samurai Goemon, capace con la sua katana di tagliare qualunque cosa gli si pari davanti. Sempre schivo e taciturno, Goemon è il XIII discendente del leggendario Ishikawa Goemon, un guerriero ninja che rubava oro e preziosi per darli ai poveri.
FOLLIE NOTTURNE
Quattro le follie notturne di quest’anno, per la gioia di chi ama i sapori forti: l’Italia è presente con Almost Dead diGiorgio Bruno, horror autarchico che mescola The Walking Dead e la saga dei Morti viventi di Romero con il thriller claustrofobico alla Buried. La giovane Hope si risveglia in una macchina abbandonata in una strada deserta: al suo fianco una donna morta, una pistola e un telefono. Quando il cadavere improvvisamente si risveglia e la morde, Hope si ritrova a lottare per la vita in un mondo in preda ad un’apocalisse zombi. Una donna misteriosa la chiama al telefono per dirle che solo un particolare siero può salvarla dall’infezione, che la ucciderà entro sei ore. Come allontanarsi dalla macchina, nel frattempo assediata dagli zombi?
Tra mockumentary e horror, finzione e realtà (entrambe spaventose), si muove #Screamers di Dean Reynolds, che ispirandosi alla lezione di Hitchcock – “non c’è paura in uno sparo, ma solo nella sua attesa” – racconta la storia dei guri di internet Tom Brennan e Chris Grabow, che hanno costruito un impero su video horror virali definiti “Screamers”. Un giorno ricevono un video spaventoso che mostra una ragazza in un cimitero. Una volta caricato sul proprio sito, questo diventa virale e ottiene milioni di visualizzazioni in pochissimi giorni. Ma quando cercheranno di contattare l’autore si imbatteranno in una verità infernale.
Ancora zombie, e poi cyborg, mutanti e motoseghe sono gli ingredienti del giapponese Bloody Chainsaw Girl diHiroki Yamaguchi, tratto dal manga splatter di Rei Mikamoto: la giovane teppista Giko Nokomura brandisce la motosega come nessun altro, un talento ereditato dal suo defunto padre. Alle scuole superiori Giko ha una rivale di nome Nero Aoi, che sta trasformando tutte le compagne di classe in cyborg zombie ai suoi ordini. Giko si trova così nel mirino dell’invidiosa Nero e del club Ninja della sua scuola, capitanato dalla pericolosa transgender Hanzo.
Girata nel corso di un decennio tra l’Oregon e Washington, Neil Stryker and the Tyrant of Time di Rob Taylor è una commedia sci-fi che attinge all’immaginario degli anni ’80: in un futuro da strapazzo, Neil Stryker è un agente esperto delle Elite Forces diventato famoso per aver catturato il suo vecchio e malvagio maestro, lo Scienziato Pazzo, capace di viaggiare nel tempo. Dopo una rocambolesca fuga, lo Scienziato Pazzo sta portando scompiglio sulla città in cerca di vendetta contro l’uomo che l’ha imprigionato. Neil Stryker deve iniziare una corsa contro il tempo, sconfiggere goblin, abbattere robot e pinguini di tre metri per salvare il mondo e recuperare suo figlio dalle grinfie del vecchio mentore.
Da Israele arriva OMG I’m a Robot? di Tai Goldberg e Gal Zelezniak, delirante commedia d’azione fantascientifica dalla parte dei “nerd”, ma capace anche di parlare del rapporto tra i sessi in modo originale e divertente: mollato dalla ragazza che lo considera troppo sensibile, Danny si taglia le vene, scoprendo con grande sconcerto di essere un robot, una macchina da guerra quasi indistruttibile. Quando scopre che la sua ragazza è stata rapita da una misteriosa organizzazione che lo spia in segreto, decide di sfruttare i suoi nuovi poteri per salvarla.
MASTERCLASS CON VICTOR PEREZ
The Art And Science Of Digital Compositing: From Physics To Mathematics Applied To Art
Victor Perez, supervisore di effetti speciali e spfx artist con alle spalle oltre 20 anni di esperienza e collaborazioni da Oscar, terrà una masterclass sulla creazione di effetti visivi per il cinema. Tra i film ai quali ha lavorato possiamo citare Il cavaliere oscuro – il ritorno diretto da Christopher Nolan, Harry Potter e i doni della mortediretto da David Yates e il più recente Rogue One: A Star Wars story. In Italia è il direttore degli effetti visivi del film Il ragazzo Invisibile di Gabriele Salvatores e del secondo capitolo attualmente in lavorazione. (3 maggio)