"Le storie oggi, sono sempre più prolisse per ragioni economiche", ha detto Brian De Palma in un'intervista rilasciata di recente all'Associated Press. "Dopo aver realizzato il primo Mission: Impossible, Tom (Cruise, ndr) mi ha chiesto di iniziare a lavorare al film successivo. Ho risposto: "Stai scherzando? Uno di quei film è abbastanza. Perché mai qualcuno vorrebbe farne un altro?" Naturalmente, il motivo per cui ne fanno un altro è fare soldi. Non sono mai stato un regista votato al denaro, che è il grande problema di Hollywood. La corruzione di Hollywood."
Parole durissime contro l'establishment che il regista, reduce dal flop di Domino, ha rivolto tanto al cinema contemporaneo nella sua totalità quanto al franchise di Mission: Impossible, che dopo il lungometraggio di De Palma del ha prodotto altri sei seguiti e due film ora in fase di sviluppo, che porteranno il totale delle pellicole a otto. L'ultimo film della saga, Mission: Impossible - Fallout, ha incassato 791 milioni di dollari nel mondo risultando il film più redditizio del ciclo action con protagonista Ethan Hunt.
"(...) Quando hai il sistema di Hollywood che lavora per te, puoi fare alcune cose straordinarie. Ma man mano che i tuoi film diventano meno riusciti, diventa più difficile mantenere il potere e devi iniziare a scendere a compromessi. Non so se ti rendi nemmeno conto che li stai facendo, mentre prima, se puoi fare Carlito's Way e a seguire Mission: Impossible, è perfetto. Tendo ad essere molto duro su questo. Se hai un paio di decenni buoni, va bene, va benissimo."
De Palma ha aggiunto di non essere per niente ben impressionati dai film hollywoodiani di oggi, con stoccate decisamente pesanti anche ai prodotti fruibili in streaming: "La cosa che mi fa impazzire è il loro aspetto. Dato che stanno girando in digitale, sono illuminati in maniera terribile. Non sopporto l'oscurità, la luce rimbalzata. Hanno tutti lo stesso aspetto. Credo nella bellezza nel cinema. Susan e io stavamo guardando Via col vento l'altro giorno e tutto il film è di una bellezza incredibile. I set e il modo in cui Vivien Leigh è illuminata sono semplicemente straordinari. Se guardi le cose che sono in streaming di continuo, è tutto letame. Lo storytelling per immagini è stato sbattuto fuori dalla finestra."
Fonte: Associated Press (via Indiewire)
Parole durissime contro l'establishment che il regista, reduce dal flop di Domino, ha rivolto tanto al cinema contemporaneo nella sua totalità quanto al franchise di Mission: Impossible, che dopo il lungometraggio di De Palma del ha prodotto altri sei seguiti e due film ora in fase di sviluppo, che porteranno il totale delle pellicole a otto. L'ultimo film della saga, Mission: Impossible - Fallout, ha incassato 791 milioni di dollari nel mondo risultando il film più redditizio del ciclo action con protagonista Ethan Hunt.
"(...) Quando hai il sistema di Hollywood che lavora per te, puoi fare alcune cose straordinarie. Ma man mano che i tuoi film diventano meno riusciti, diventa più difficile mantenere il potere e devi iniziare a scendere a compromessi. Non so se ti rendi nemmeno conto che li stai facendo, mentre prima, se puoi fare Carlito's Way e a seguire Mission: Impossible, è perfetto. Tendo ad essere molto duro su questo. Se hai un paio di decenni buoni, va bene, va benissimo."
De Palma ha aggiunto di non essere per niente ben impressionati dai film hollywoodiani di oggi, con stoccate decisamente pesanti anche ai prodotti fruibili in streaming: "La cosa che mi fa impazzire è il loro aspetto. Dato che stanno girando in digitale, sono illuminati in maniera terribile. Non sopporto l'oscurità, la luce rimbalzata. Hanno tutti lo stesso aspetto. Credo nella bellezza nel cinema. Susan e io stavamo guardando Via col vento l'altro giorno e tutto il film è di una bellezza incredibile. I set e il modo in cui Vivien Leigh è illuminata sono semplicemente straordinari. Se guardi le cose che sono in streaming di continuo, è tutto letame. Lo storytelling per immagini è stato sbattuto fuori dalla finestra."
Fonte: Associated Press (via Indiewire)