There is God and there are the Peaky Blinders

Sono queste le parole pronunciate da Tommy Shelby (Cillian Murphy) nel trailer della quinta stagione di Peaky Blinders, il gangster-drama creato e scritto da Steven Knight appena uscito su Netflix, come a dimostrare che le sue ambizioni e la sua sete di potere non si sono per nulla placate.

Sin dalla prima volta che l'abbiamo visto sui nostri schermi Tommy si è fatto conoscere come un uomo astuto, calcolatore, perfino manipolatore, pronto a (quasi) tutto per ottenere ciò che desidera. A causa del suo passato da scavatore di gallerie sotterranee durante la Prima guerra mondiale, una volta uscito dall'inferno bellico, Tommy ha perso ogni inibizione, ogni freno: non ha più paura di morire dopo ciò di cui è stato testimone e quindi ogni giorno è come un regalo da sfruttare al massimo.

E così fa, fino alla conclusione della quarta stagione, quando viene eletto come membro del Parlamento per il partito Laburista, accoglie la figlia appena avuta da Lizzie e tutti i suoi nemici sembrano essere scomparsi dall'orizzonte. 

Cosa altro dovrà affrontare questa volta per non perdere tutto ciò per cui ha duramente lavorato?

Il trailer ci mostra le prime immagini di questa stagione, ambientata intorno al 1929, quando in Europa stavano guadagnano sempre più seguito i movimenti fascisti (qui incarnati in un'unica figura storica realmente esistita, quella di Oswlad Mosley, interpretato da Sam Claflin).

L'incontro fra lui e Tommy sembra essere uno dei fulcri tematici della stagione, insieme a una fantomatica "guerra" voluta dal capostipite della famiglia e destinata a portare alla morte di uno dei fratelli Shelby (Paul Anderson nei panni di Arthur e Harry Kirton in quelli di Finn), stando a sentire zia Polly (Helen McCrory).

Non sarebbe la prima volta che i fratelli rischiano la vita: stagione dopo stagione hanno affrontato nemici agguerriti e assetati di potere quanto loro, desiderosi di prendersi una fetta del dominio dei Peaky Blinders e hanno combattuto i loro demoni interiori, nati durante la guerra e ancora presenti a causa di una mancata reintegrazione nella società degli uomini tornati dal Fronte. 

Per quanto riguarda i nemici concreti, tra l'ispettore Chester Campbell di Sam Neill, il padre John Hughes di Paddy Considine, il Luca Changretta di Adrien Brody e l'Alfie Solomons di Tom Hardy, la famiglia Shelby ha saputo superare ogni ostacolo, soprattutto grazie alla forza e alla genialità del suo leader: il personaggio di Tommy, partorito in toto dalla penna di Knight (autore di tutti gli episodi), è tra i più affascinanti del panorama televisivo attuale ed è reso ancora più potente dalla performance straordinaria di Murphy che, in mezzo a un cast composto da pesi massimi, riesce a brillare senza mettere gli altri in secondo piano.

L'aspetto più riuscito e ingegnoso della serie, però, non sono gli importanti camei e la recitazione impeccabile: è la colonna sonora che accosta pezzi rock contemporanei (tra cui spicca Red Right Hand di Nick Cave & The Bad Seeds, scelta come sigla e interpretata, in più di un'occasione, da diverse rock band famose) all'atmosfera degli anni '20, resa in modo perfetto attraverso una fotografia fumosa, spesso virata al grigio e ai colori delle fabbriche e del carbone. 

Non ci resta che correre ad aprire Netflix per cominciare la quinta stagione di questa serie: è un ordine.