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Diario dal Tribeca Film Festival 2017 (giorno 10)

Penultima giornata del resoconto del Tribeca Film Festival 2017, che prevede un menù estremamente vario: il film del pugile che ha ispirato il personaggio di Rocky, un documentario musicale sulla storia dell’etichetta discografica fondata da Puff Daddy e una pellicola internazionale sull’amore per il cinema nel cuore della Cina.

Sabato 29/04/2017


Chuck (2016)

Diretto da Philippe Falardeau; nel cast: Liev Schreiber, Elisabeth Moss, Naomi Watts, Ron Perlman. Sezione: Spotlight Narrative.

Chuck

Chuck Wepner è un peso massimo del New Jersey, famoso per essere un eccellente incassatore. Dopo una serie di vittorie sul ring, ha l’occasione della vita: affrontare il Campione del Mondo Muhammad Alì in un match per il titolo! Quasi tutti lo danno per sconfitto, ma lui sa di poter rendere cara la pelle.
In questa intensa trasposizione cinematografica assistiamo agli alti e bassi di Chuck, sul ring tanto quanto nella vita: felicemente sposato con una bambina, non disdegna qualche scappatella, cosa che lo porterà alla separazione, e quando ottiene successo e celebrità partono gli eccessi con droghe e alcolici. Wepner è un personaggio decisamente fuori dall’ordinario ed è diventato in qualche modo leggendario proprio grazie al cinema: le vicende della sua carriera infatti sono state di ispirazione a Sylvester Stallone per scrivere la sceneggiatura di ‘Rocky’, da cui il soprannome di The Real Rocky (il vero Rocky).

Can’t Stop Won’t Stop: The Bad Boy Story (2017)

Documentario diretto da Daniel Kaufman; nel cast: Sean ‘Puff Daddy’ Combs. Sezione: Galas.

Can't Stop Won't Stop

Sguardo crudo ed esclusivo sulla storia dell’etichetta musicale ‘Bad Boy’, un dietro le quinte realizzato nello specifico per il ‘Family Reunion Tour’ con cui il suo fondatore, il rapper Sean ‘Puff Daddy/Diddy’ Combs, è riuscito a riunire per una serie di concerti la gran parte degli artisti che negli anni sono stati prodotti dalla casa discografica. Seguiamo Combs dagli esordi con Mary J. Blige e Notorious B.I.G. al grande successo e notorietà come performer oltreché come produttore. Notoriamente perfezionista, nei pochi momenti privati risalta il Diddy umano, il suo lato fragile, anche se il documentario non spicca per originalità né introspezione e rimane superficiale e un po’ piatto.

King of Peking (2017)

Scritto e diretto da Sam Voutas; nel cast: Zhao Jun, Wang Naixun. Sezione: Concorso International Narrative.

King Of Peking

Big Wong e Little Wong sono padre e figlio e girano per villaggi proiettando vecchi film hollywoodiani a beneficio delle famiglie contadine locali. Quando la madre del piccolo Wong chiede gli alimenti minacciando in caso contrario di riprendersi il figlio, Big Wong deve trovare un lavoro come custode in un vecchio cinema di Pechino. Per guadagnare un po’ più di soldi, ha l’idea di registrare i film più recenti proiettati in sala e creare DVD bootleg da vendere al pubblico.
Voutas è un regista australiano che da piccolo ha vissuto in Cina e parla fluentemente il mandarino. Per questo si nota la sua sensibilità nel trattare questa storia con dolcezza e quella vena di bizzarria ed eccentricità che il modo di vivere cinese desta negli occidentali. Il film è al contempo uno spaccato del tenero ma complicato rapporto tra padre e figlio, e una lettera d’amore all’arte del cinema.

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