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Diario dal Tribeca Film Festival 2017 (giorno 6)

Nuova giornata e nuove proiezioni a cui abbiamo assistito al Tribeca Film Festival 2017, il Festival del cinema fondato nel 2002 a New York per iniziativa di Robert De Niro.

Martedì 25 aprile 2017


Love After Love (2017)

Scritto e diretto da Russell Harbaugh; nel cast: Andie MacDowell, Chis O’Dowd. Sezione: Concorso US Narrative.

Love After Love

Perduto il marito dopo una lotta con una malattia debilitante, Suzanne, una donna sulla soglia dei sessant’anni ma ancora giovanile, cerca di superare questo difficile momento grazie alla vicinanza dei propri cari, in particolare dei due figli. Gli anni che seguono, però, mettono a dura prova il clan familiare, tra problemi economici e sentimentali, allontanamenti e incomprensioni, anche se scopriranno che il loro rapporto è più forte di tutto.
Dramma che affronta con realismo il tema della perdita di una persona amata, in questo caso marito e genitore, e di quello che viene dopo, ovvero l’elaborazione del lutto e la necessità, per alcuni più forte che per altri (uno dei figli infatti non vede di buon occhio che la madre frequenti altri uomini), di rifarsi una vita piuttosto che vivere costantemente nel ricordo.

My Friend Dahmer (2017)

Prodotto, scritto e diretto da Marc Meyers; nel cast: Ross Lynch. Sezione: Viewpoints.

My Friend Dahmer

Jeffrey è un tipo solitario, fa amicizia con estrema difficoltà e viene visto dagli altri come uno svitato. Ma proprio alcuni suoi comportamenti sopra le righe a scuola attirano l’attenzione di un gruppo di ragazzi con cui sembra che riesca a trovarsi a suo agio. Ma Jeffrey, che di cognome fa Dahmer, non è un adolescente qualsiasi: è destinato a diventare uno dei più famosi serial killer di tutti i tempi.
Tratto da un fumetto scritto e disegnato da John ‘Derf’ Backderf, compagno di scuola di Dahmer, è interpretato con talento recitativo da Ross Lynch, cantante e attore normalmente impegnato in produzioni disneyane, che qui si perde nel personaggio del giovane Dahmer, tanto da risultare quasi irriconoscibile. Il film è un crescendo di situazioni che mettono a disagio e ben descrivono la psicologia di Jeffrey, i suoi impulsi tenuti a bada con difficoltà e l’ambiente familiare conflittuale e negligente che ha contribuito a formarne il carattere.

Aardvark (2017)

Scritto e diretto da Brian Shoaf; nel cast: Zachary Quinto, Jon Hamm. Sezione: Concorso US Narrative.

Aardvark

Josh è un uomo fortemente introverso e affetto da problemi psicologici. Ha sempre avuto un rapporto conflittuale con il fratello, un noto attore televisivo, anche se non si vedono da tempo. Quando viene a sapere che l’uomo è tornato in città, si rivolge a Emily, una terapista, per cercare di alleviare il proprio malessere.
L’aardvark del titolo è l’oritteropo, un mammifero notturno nativo dell’Africa conosciuto anche come maiale del terreno o formichiere africano. E’ l’unica specie del suo ordine arrivata ai giorni nostri, così come unico nel suo genere è Josh, il protagonista della storia. La sua tendenza ad avere allucinazioni e vedere il fratello in qualunque situazione, nella sua mente interprete dell’homeless sul ciglio della strada, o di un poliziotto di ronda, o persino di una donna, confonde la trama al punto che non è difficile dubitare della sua effettiva esistenza. Oltre ad un buon Zachary Quinto, che è anche produttore della pellicola, spicca l’interpretazione di Jenny Slate, la terapista fragile emozionalmente, che dovrebbe essere l’ago della bilancia tra i due fratelli ma che si lascia travolgere dagli eventi tanto quanto loro.

November (2017)

Scritto e diretto da Rainer Sarnet. Sezione: Concorso International Narrative.

November

In questa fiaba del folklore estone, una giovane contadina vuole bene a un ragazzo del paese, ma lui si innamora perdutamente della figlia del nobile signorotto locale e, per conquistarla, arriva letteralmente a vendere l’anima al diavolo.
Girato in bianco e nero, fattore che contribuisce a rendere la sapiente fotografia del film ancora più magica e crepuscolare, in questa pellicola troviamo un ampio campionario del mondo delle favole nordiche, reso però con un’ironia e una sensibilità moderna e assolutamente originale e dirompente. In giro per i boschi del film troviamo infatti licantropi, il diavolo, mucche, varie personificazioni della peste e i kratt, entità create per aiutare i contadini e costituite da fango, fieno, vecchi utensili e ossa di animali. Se vi sembrano personaggi e descrizioni bizzarre, vi assicuro che il film nel complesso lo è ancora di più, ma questo è uno dei suoi punti di forza.

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