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Festival di Venezia 2020: meno film e proiezioni in contemporanea, tutte le ultime novità

Dopo mesi di incertezza, le notizie sul prossimo Festival di Venezia cominciano ad arrivare.

Dopo aver aperto la campagna abbonamenti (grazie a LongTake potete acquistare gli accrediti a Mostra a un prezzo speciale: cliccate qui per scoprire come fare), continuano i preparativi: il Palazzo del Cinema ha riaperto, lo staff è tornato a popolarlo e a lavorare negli uffici, e anche l'Hotel Excelsior ha annunciato che riaprirà le porte a luglio, come altri grandi alberghi amati dalle star (per esempio il Cipriani, il Gritti e il Danieli).

Una fonte della Biennale ha dichiarato: "Per forza di cose ci saranno meno film, ma ci saranno comunque abbastanza titoli da garantire un'edizione importante". La stessa fonte ha anche aggiunto che, viste le attuali norme di distanziamento sociale, i film presenti nelle varie sezioni saranno proiettati in contemporanea in diverse sale e questo, quindi, comporterà una diminuzione del numero totale di titoli presi in considerazione (le anteprime, durante una normale edizione, sono circa 60). 

Le attuali regole da seguire prevedono un limite di 200 spettatori per sala ma il governatore del Veneto, Luca Zaia - anche membro del consiglio della Biennale - ha annunciato che darà un "permesso speciale" al Festival, in modo che più di 200 persone possano assistere alle proiezioni nelle sale più grosse presenti a Venezia (tra cui figurano alcune sale da più di 1000 posti). Inoltre, per garantire la sicurezza, sarà aggiunto anche uno schermo nei Giardini della Biennale.

Su Instagram, il Direttore artistico della Mostra, Alberto Barbera ha pubblicato un post scrivendo: "Sarà un'edizione con caratteristiche uniche nella sua storia, ed anche per questo verrà ricordata. Ancora non sappiamo esattamente cosa si potrà fare, ma intanto procediamo con la selezione dei film e la messa a punto di un piano che possa garantire a tutti i partecipanti la massima sicurezza. Contiamo sul sostegno di tutti per ripartire nel modo migliore".


Pare, inoltre, che la Mostra preveda di srotolare il tappeto rosso e di garantire un minimo di passerella a celebrity e fotografi, probabilmente distanziando chi dovrà lavorare. 

Intanto i film stanno arrivando: non solo dall'Italia, ma dal resto d'Europa, dall'Asia, dal Medio Oriente e dall'America latina. Ci saranno anche titoli provenienti dagli Stati Uniti (per la maggior parte provenienti da case di produzione indipendenti) ma la quantità sarà sicuramente minore rispetto alle edizioni passate, soprattutto per l'impossibilità di accompagnare i film come si conviene a causa delle restrizioni sui viaggi.
Oltre alle frontiere ancora chiuse, è probabile che i grossi studios stiano riconsiderando il loro calendario di uscite a causa dello slittamento ad aprile degli Oscar, che comporterà uno spostamento in avanti anche del periodo promozionale. 

Fonte: Variety

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