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Fran Lebowitz rivela che Martin Scorsese è tuttora arrabbiato per il colore rosso che a suo dire ha rovinato Taxi Driver
Nel 1976 Taxi Driver vinse la Palma d'Oro e impose il nome di Martin Scorsese nell'Olimpo dei cineasti internazionali. 

A quanto pare, però, l'autore newyorkese non riesce a liberarsi di un cruccio legato alla realizzazione finale del film. Stando a quanto ha rivelato la scrittrice e amica del regista Fran Lebowitz durante una recente intervista con il Los Angeles Times, Scorsese si è spesso lamentato del suo capolavoro mentre giravano la loro serie documentaristica Fran Lebowitz - Una vita a New York, realizzata insieme a Netflix e ora disponibile sulla piattaforma.

Il problema della realizzazione finale, per Scorsese, sarebbe da ricollegarsi al colore rosso presente nella pellicola"Ciò che richiede molto tempo con Marty è il montaggio, perché Marty non si sente mai finito", ha affermato Lebowitz. "Vi garantisco che se non glielo avessero tolto, starebbe ancora montando Taxi Driver. È ancora arrabbiato. Mi ha detto numerose volte: 'Sai cosa rovina 'Taxi Driver'? Il colore rosso. Lo studio non mi ha dato abbastanza soldi per correggere il colore rosso, ed è per questo che è orribile". Io dico: "Sai cosa c'è di sbagliato in Taxi Driver, Marty? Niente", ha aggiunto la scrittrice.

Lebowitz e Scorsese sono ormai amici di lunga data. La serie Netflix ha rinnovato il loro sodalizio artistico, dieci anni dopo la collaborazione in La parola a Fran Lebowitz, documentario prodotto dalla HBO.

Riguardo alla loro amicizia, l'autrice ha dichiarato: "Per me, le grandi amicizie sono emotivamente - non intendo in senso erotico - come le storie d'amore. È una specie di cosa chimica. Né io né Marty ricordiamo dove ci siamo conosciuti. Ma ho notato che per un certo periodo di tempo, ogni volta che vedevo Marty a una festa, passavo sempre tutta la notte a parlare con lui"

Per quanto riguarda invece Taxi Driver, la presenza del colore rosso non risultò poi così ingombrante agli occhi della critica e del pubblico, regalando al regista un lancio di carriera incredibile, dopo i primi moderati successi di Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno e Alice non abita più qui

Robert De Niro alias Travis Bickle avrebbe voluto realizzare da tempo un sequel del film, perché trovava il suo personaggio davvero interessante: "Per anni ho pensato a dove sarebbe Travis Bickle oggi e ne abbiamo parlato con Marty e Paul Schrader (lo sceneggiatore del film, ndr) si è inventato qualcosa", aveva raccontato l'attore nel 2018 al Marrakech Film Festival. "Ma non ha mai funzionato. Penso che ci possa essere qualcosa di interessante in quello che gli è successo, ma non siamo riusciti a trovare la cosa giusta", aveva tristemente concluso De Niro.

Fonte: IndieWire

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