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Il documentario di storie di frontiera “Dal pianeta degli umani" trionfa al Festival dei Popoli 2021
È Dal pianeta degli umani del regista toscano Giovanni Cioni (Italia, Belgio, Francia), un documentario che incontra storie di frontiera, quella di Ventimiglia tra Italia e Francia, dove ha vissuto il dimenticato dottor Voronoff, chirurgo che affermava di aver scoperto l'elisir di lunga vita negli anni ‘20, e dove oggi i migranti, in cerca di rifugio, rischiano la vita per superare il confine, ad aggiudicarsi il Premio Miglior Lungometraggio del Concorso Internazionale al 62/mo Festival dei Popoli la cui cerimonia di premiazione si è tenuta il 28 novembre, alle 20.00 al cinema La Compagnia di Firenze.


Il premio (8.000 euro) è stato assegnato dalla giuria internazionale composta da Kieron Corless (Regno Unito), Anita Piotrowska (Polonia) e Luciano Barisone (Italia) con la seguente motivazione: “Questo film esplora con grande urgenza e sensibilità poetica intensa, uno dei temi più importanti della nostra epoca, l'idea del confine. Inizia in un luogo reale che acquista via via connotazioni simboliche, e la cui storia particolare rivela una situazione universale attraverso una sorprendente struttura narrativa”,

Vedere le sale piene, incontrare finalmente autori e autrici, produttori e distributori, confrontarsi con i professionisti del settore e i giovanissimi talenti emergenti del Doc at Work – Future Campus – ha detto Alessandro Stellino, direttore artistico del Festival dei Popoli – è stata un’emozione immensa e fonte di grande soddisfazione. Rendere il Festival dei Popoli il punto di riferimento per tutti coloro che si occupano di cinema documentario in Italia e oltre non solo era uno dei nostri obiettivi ma rimane uno dei nostri principali traguardi. Abbiamo posto le basi per una grande trasformazione e non possiamo che essere soddisfatti per com’è andata quest’edizione, concepita su un’idea coraggiosa di apertura ai nuovi linguaggi, rilancio e scommessa sul futuro”.

Il Premio per il Miglior Mediometraggio (4.000 euro) è stato assegnato a First Time di Nicolaas Schmidt (Germania) con la seguente motivazione: “Un’esperienza del tutto sorprendente, legata alla percezione di un reale momento di vita, scandito dallo scorrere del tempo, da una musica eccezionale e da un uso giocoso di una pubblicità della Coca Cola. È incredibile come, con una sola ripresa fissa, questo film sia capace di radicarsi nella mente dello spettatore, ponendo infinite domande e suscitando tante sensazioni”.

Il Premio per il Miglior Cortometraggio (2.500 euro) è andato a My Uncle Tudor di Olga Lucovnicova (Belgio, Portogallo, Ungheria, Moldavia) con la seguente motivazione: “Non solo per il tema ma anche e soprattutto per la struttura cinematografica del cortometraggio dove vita ordinaria e intima si mescolano, rivelando la totale ambiguità della situazione vissuta. La giuria si congratula con la regista anche per il suo coraggio”. La giuria ha inoltre dato una menzione speciale a Metok di Martín Solá (Italia, Argentina, Tibet) “che propone una maniera interessante di mostrare sia la resistenza di un popolo che la perseveranza di un modo di vivere”.



Il premio al Miglior Documentario Italiano (3.000 euro), assegnato dalla giuria composta da Irene Dionisio, Jérémie Jorrand, Giovanni Marchini Camia, è andato a L’età dell’innocenza di Enrico Maistoper un invito coraggioso nella sua intimità, per la celebrazione della complessità dell’amore e per la consapevolezza con cui ha elevato il formato home-movies in materiale universale”. La giuria del concorso italiano ha inoltre assegnato una menzione speciale a Il momento di passaggio di Chiara Marottaper un utilizzo della camera come dispositivo diretto di liberazione spirituale, per un confronto duro - e al contempo pieno di laica grazia - con il proprio vissuto familiare”.

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