La Compagnia dell'Anello si è spezzata: sulle rive dell’Anduin, il Grande Fiume, Frodo e Sam scelgono di proseguire in solitaria il proprio cammino verso Mordor - di lì a poco incontreranno la creatura Gollum; Aragorn, Legolas e Gimli inseguono indefessamente un’orda di Uruk-hai, nel tentativo disperato di salvare i due giovani Hobbit Merry e Pipino; Gandalf e Boromir sono caduti valorosamente davanti agli occhi dei propri compagni.
Ciascuna “squadra” si trova ora a fronteggiare nuove scelte, nuove minacce, nuovi percorsi di crescita: tante le imprese che ancora attendono i nostri eroi alla vigilia della Guerra per la Terra di Mezzo.
Il mondo sta cambiando. Chi, ora, ha la forza di opporsi agli eserciti di Isengard e di Mordor? Di opporsi al potere di Sauron e di Saruman, e all'unione delle due Torri?
Spesso considerato l’anello debole – mai definizione fu più appropriata – della trilogia cinematografica, Il Signore degli Anelli: Le Due Torri implica una serie di importanti mutamenti all’interno della narrazione, sia da un punto di vista contenutistico che estetico. Compiendo un netto cambiamento di rotta rispetto allo spirito avventuroso e le atmosfere “favolistiche” – talvolta incantevoli, talvolta orrorifiche – de La Compagnia dell’Anello, il secondo adattamento firmato Peter Jackson elegge a protagonista della storia la stirpe degli Uomini, celebrandone tanto il codice d’onore quanto le debolezze. Pur restando ancorato al genere fantasy, Le Due Torri si contraddistingue così per le cupe atmosfere guerresche, qualità che lo avvicina ai grandi drammi bellici e che raggiunge l’apice rappresentativo nell’epico scontro presso il Fosso di Helm. A conti fatti, potremmo definirlo il film più fisico e “materico” dell’intera trilogia: perdonandogli debolezze e lungaggini narrative, vi ritroviamo un ponte solidissimo tra il primo capitolo e Il Ritorno del Re, grandiosa conclusione della saga.
Nell’attesa di goderci il secondo capitolo della trilogia (l’appuntamento è per questa sera su Canale 5, ore 21.40), andiamo a scoprire insieme alcune curiosità su Il Signore degli Anelli: Le Due Torri!
1) La creazione del personaggio di Gollum
Non c'è alcun dubbio che tra le new entry più preziose de Le Due Torri vi sia il personaggio di Gollum. Creatura corrotta dall'Anello e tormentata da una doppia personalità (entrambe vengono ampiamente scandagliate tanto nel romanzo quanto nell'adattamento per il grande schermo, dove risultano valorizzate da un sapiente uso del campo-controcampo), a renderne memorabile la trasposizione cinematografica è la straordinaria performance del suo interprete: Andy Serkis.
Attore inglese tra i massimi sperimentatori del motion capture, Serkis ha letteralmente plasmato il personaggio su se stesso e, allo stesso tempo, plasmato se stesso sul personaggio, dimostrando uno spirito di dedizione indefesso e stupefacente: un lavoro davvero ammirevole se si pensa che l'attore non avrebbe mai visto realmente il proprio volto sul grande schermo.
Quando fu ingaggiato per il ruolo di Smeagol/Gollum, Serkis sapeva non avrebbe dovuto semplicemente prestare la propria voce alla creatura: l'attore ne avrebbe dovuto costituire lo spirito, l'anima. «Gollum doveva essere la creatura digitale più credibile mai realizzata»: per questo motivo, come racconta lo stesso Serkis, egli ha immaginato la sottomissione di Smeagol a Gollum come quella di un bambino fragile e innocente che subisce le angherie di un genitore tiranno e violento.
Fondamentale per la costruzione del personaggio la fusione tra animazione e motion capture. Prima di raccontarvi Gollum/Serkis sul set, però, facciamo un passo indietro: che cos'è il motion capture? Noto anche con la formula abbreviata "mocap", si tratta di una tecnica di rilevazione del movimento tramite un sistema fotogrammetrico, ossia un sistema composto da telecamere che emettono luce e da marcatori riflettenti. Già sperimentato in ambito cinematografico, il motion capture de Il Signore degli Anelli ha rappresentato una vera e propria rivoluzione: per la prima volta, attori "reali" e virtuali si trovavano a provare insieme la stessa scena.
Sostanzialmente, ciascun ciak con protagonista Andy Serkis veniva ripetuto tre volte, applicando il seguente schema:
1) Andy Serkis/Gollum realizza la scena insieme agli attori;
2) Gli attori ripetono la scena senza Andy Serkis/Gollum;
3) Andy Serkis/Gollum ripete la scena all'interno di uno studio di motion capture: Serkis indossa un'apposita tuta dotata di punti riflettenti collocati presso tutte le articolazioni; essi vengono rilevati da 25 telecamere poste intorno allo studio; il modello digitale di Gollum si muove in tempo reale ripetendo i movimenti di Serkis.
2) Le Due Torri e l'attacco terroristico al World Trade Center
Distribuito nelle sale statunitensi a partire dal 18 dicembre 2002, Il Signore degli Anelli: Le Due Torri fu coinvolto in un caso web all'epoca molto chiacchierato: a un anno dall’attacco terroristico al World Trade Center, su Internet circolò una petizione che invitava la casa di produzione New Line Cinema a modificare il titolo del secondo capitolo cinematografico della saga. "Le Due Torri", infatti, avrebbe potuto generare allusioni alle Twin Towers, offendendo la memoria delle vittime del tragico attentato. Dopo qualche settimana, furono gli stessi promotori ad ammettere che si trattava di una farsa.
3) La costruzione di Edoras
Il Signore degli Anelli: Le Due Torri ci invita a conoscere maggiormente il mondo degli Uomini. Accompagnando Aragorn, Legolas e Gimli nell'inseguimento degli Uruk-hai, ci troviamo a varcare i confini di Rohan, nazione dell'Arda completamente allo sbando e vessata dalle sanguinose incursioni dell'esercito di Saruman. Capitale del regno è Edoras, città che sorge in cima a una collina ventosa, nel mezzo di un'ampia valle tra i Monti Bianchi di Gondor: un'ambientazione di ispirazione scandinava che guarda alla tradizione letteraria anglosassone.
La location sperduta scelta per Edoras ha rappresentato una grande sfida per Dan e Chris Hannah, responsabili della direzione artistica: si trattava di un'ampia valle che distava oltre un'ora di macchina dalla città più vicina e dove il vento arrivava a soffiare sino a 180 km/h. Scenografia tra le più grandiose e affascinanti dell'intera Trilogia, a contribuire alla maestosità di Edoras interviene una caratteristica alquanto peculiare: a differenza di altre ambientazioni de Il Signore degli Anelli, ricostruite solo in parte o riprodotte sottoforma di miniature, la capitale di Rohan è stata edificata interamente. La fabbricazione di Edoras si è sviluppata entro un arco di tempo della durata di ben otto mesi (a fronte di appena otto giorni di riprese!): l'ennesima dimostrazione della straordinaria meticolosità architettonico-artigianale dietro le scenografie dei film.
4) La battaglia del Fosso di Helm
Attendi il mio arrivo alla prima luce del quinto giorno. All'alba guarda ad Est.
La battaglia del Fosso di Helm rappresenta indiscutibilmente uno degli accadimenti più scenografici e ricchi di pathos dell'intera Trilogia. L'epicità dello scontro riflette con magnificenza il lavoro minuzioso, accuratissimo, a tratti estenuante che ha contraddistinto tanto la costruzione della scenografia, quanto lo svolgersi delle riprese.
Il Fosso di Helm è stato edificato nell'arco di sette mesi sulla parete a precipizio di una cava sperduta (a differenza di Edoras, la presente scenografia è stata riprodotta solo parzialmente) e ha costituito la location di un vero e proprio tour de force per l'enorme quantità di attori e stuntmen schierati sul campo: ben 4 mesi di ciak esclusivamente notturni, accompagnati dalla pioggia battente e dal freddo pungente. Un esempio di stoicismo emulato recentemente da Game of Thrones: l'epocale battaglia di Winterfell contro i White Walkers, dichiaratamente ispirata allo scontro presso il Fosso di Helm, ha richiesto 55 notti di riprese. Inutile dire che, per quanto l'episodio 8x03 rappresenti uno dei picchi dell'ottava e ultima stagione di GoT, la battaglia tra Rohirrim e Uruk-hai costituisce un modello ineguagliabile.
Tra i numerosi aneddoti che hanno accompagnato la realizzazione di questa maestosa battaglia, uno dei più significativi riguarda la fabbricazione delle armi e dei corredi degli eserciti. Per creare accessori, costumi e armature, la produzione ha tenuto conto della storia e della cultura dei differenti schieramenti in campo: ogni esercito è dotato dunque di un armamento specifico (principalmente si tratta di archi, frecce, spade, scudi e boccolieri). Le armi sono state forgiate così come si usava fare nel Medioevo, ossia tramite l'utilizzo di fornaci e incudini. Per quanto riguarda gli Orchi, i loro boccolieri sono stati saldati a caldo: una tecnica molto difficile e faticosa, ma essenziale per una resa il più possibile credibile. Le spade, invece, sono state forgiate a mano tramite fusione a cera persa, proprio come facevano i nostri antenati. L'obiettivo primario era far sì che tali armi risultassero coerenti con i mezzi disponibili 500 anni fa.
A proposito di armi, ecco un ulteriore, fenomenale aneddoto: è risaputo che le spade di scena siano solite spezzarsi, poiché l'elsa non è in grado di reggere la sollecitazione delle onde d'urto. Bene: sapete quante spade si sono rotte durante le riprese della Battaglia al Fosso di Helm? Zero. Tutto merito di Richard Taylor, effettista e costumista della saga, il quale ha tirato fuori dal cilindro un trucchetto davvero astuto: l'aggiunta di poliuretano all'interno delle else, utile ad assorbire le onde d'urto e a impedire la frattura delle spade.
Ultima curiosità riguardante il Fosso di Helm: il montaggio originale prevedeva la presenza sul campo di battaglia di un altro personaggio alquanto inaspettato, ossia Arwen.
La principessa degli elfi avrebbe dovuto combattere l'armata di Saruman al fianco dell'amato Aragorn e dei Rohirrim, ma Peter Jackson ha infine preferito rinunciare a tale soluzione (probabilmente perché ritenuta incoerente con il percorso compiuto dal personaggio). Esclusa dall'editing finale, Arwen è comunque visibile in un brevissimo frame (questa sera aguzzate bene la vista!):
5) Le urla degli Uruk-hai
Creature tra le più spaventose e crudeli della Terra di Mezzo, gli Uruk-hai sono guerrieri mossi da un solo istinto: uccidere. Sebbene l'origine della razza resti ignota – Barbalbero suppone che Saruman li abbia creati incrociando Uomini e Orchi, mentre nella trilogia di Peter Jackson risultano generati dal fango di Isengard: l'intento era di adattare un passaggio del romanzo in cui Tolkien afferma che tali esseri «spuntano dalla terra come i vermi» – la loro descrizione cinematografica è molto accurata, oltre che differente rispetto all'opera scritta. Se nel romanzo essi vengono definiti più piccoli, deboli e tarati rispetto agli esseri umani, nell'adattamento per il grande schermo appaiono come figure imponenti e massicce. Ritratto spaventoso a parte, gli Uruk-hai sono protagonisti di un aneddoto behind the scenes decisamente curioso: per realizzare le urla del loro temibile esercito – 10.000 soldati pronti a radere al suolo il Fosso di Helm – Peter Jackson si è servito delle grida e dei cori di 20.000 tifosi di cricket, radunati presso lo stadio di Wellington e coordinati dallo stesso regista. Visti così non fanno più così tanta paura, no?
6) Éowyn, la fredda Signora di Rohan
Ne Il Signore degli Anelli: Le Due Torri facciamo conoscenza con un nuovo personaggio femminile molto rilevante: Éowyn di Rohan. Nipote di Re Théoden e sorella di Éomer, la fanciulla ricoprirà un ruolo cruciale nel capitolo conclusivo della saga, Il Ritorno del Re.
Insieme ad Arwen e Galadriel, Éowyn fa parte della "triade" di personaggi femminili centrali all'interno della Trilogia di Peter Jackson. Tuttavia, sin dalla sua prima apparizione, la principessa di Rohan si presenta come una donna assai differente rispetto alle due dame elfiche: spirito ribelle e guerriero, ma dotata di un cuore buono e gentile, Éowyn è una giovane fanciulla che sceglie di intraprendere con indomita tenacia il cammino dell'emancipazione, arrivando a scendere personalmente sul campo di battaglia e a mettere a repentaglio al propria vita, pur di salvare quella di coloro che ama.
Non temo né morte né dolore, temo la gabbia, stare dietro le sbarre finché l'abitudine e la vecchiaia le accettino e ogni occasione di valore sia diventata un ricordo o un desiderio.
Ne Il Signore degli Anelli: Le Due Torri, Éowyn finisce nel mirino di Grima Vermilinguo, infido consigliere di Rohan che, su ordine di Saruman, avvelena la mente di Re Théoden. Durante un dialogo tra i due, Grima le rivolge le seguenti parole: «Così bella. Così fredda. Come un mattino di pallida primavera ancora legato al gelo dell'inverno». Un'espressione fin troppo romantica e delicata perché possa uscire dalla bocca di un essere viscido e repellente come Grima. E infatti, all'interno del romanzo, tale pensiero è in realtà attribuito ad Aragorn:
Così Aragorn mirò per la prima volta alla luce del giorno Éowyn, Dama di Rohan, e la trovò bella, bella e fredda, come una mattina di pallida primavera, e non ancora maturata in donna.
7) Le scene tagliate nella foresta di Fangorn
Sfuggiti agli Orchi, Merry e Pipino si addentrano nella tenebrosa Foresta di Fangorn: qui incontrano il mitologico Barbalbero, "Pastore degli Alberi" nonché primo Ent nato nella Terra di Mezzo.
Sulle prime gli Hobbit notarono soltanto gli occhi. [...] sembrava vi fosse dietro le pupille un enorme pozzo, pieno di secoli di ricordi e di lunghe, lente, costanti meditazioni; ma in superficie sfavillava il presente, come sole scintillante sulle foglie esterne di un immenso albero, o sulle creste delle onde di un immenso lago.
Vocabolo anglosassone che significa "gigante", J.R.R. Tolkien si servì della parola "Ent" per battezzare una delle razze più antiche del suo universo mitopoietico, ovvero quegli spiriti chiamati a vegliare su alberi e animali.
Durante la loro permanenza nella Foresta di Fangorn insieme a Barbalbero, Merry e Pipino sono protagonisti di una curiosa vicenda, presente soltanto nell'extended version de Le Due Torri: dopo essersi abbeverati a una fonte, entrambi gli Hobbit crescono magicamente in altezza. Quella sorseggiata, infatti, è l'Acqua dell'Entalluvio, un'acqua dalle proprietà prodigiose, nonché alimento principale degli Ent (nel romanzo è Barbalbero a offrirla ai due amici, destinati ad essere ricordati come i due Hobbit più alti della storia).
Ma le curiosità non finiscono qui! Poco dopo aver bevuto alla fonte, Merry e Pipino vengono catturati dalle radici di un Ucorno e successivamente salvati da Barbalbero, il quale scaccia l'Ent pronunciando le seguenti parole:
Vattene via! Non dovresti svegliarti. Mangia la terra, scava profondo, bevi acqua. Va' a dormire!
Nel romanzo tale formula viene pronunciata da Tom Bombadil: personaggio centrale all'interno dell'opera letteraria, questa figura misteriosa è stata completamente tagliata dalla trasposizione cinematografica. Poco dopo aver abbandonato la Contea, Frodo, Sam, Merry e Pipino si addentrano nella Vecchia Foresta, dove vengono fatti prigionieri dal Vecchio Uomo Salice. Sarà proprio Tom Bombadil a salvare i quattro Hobbit dalle grinfie dell'Ucorno, al quale rivolge le stesse parole citate nel film: «Che ti salta in testa? Non dovresti essere sveglio. Mangia la terra! Scava profondo! Sorseggia l'acqua! Dormi subito! Bombadil te lo ordina!»
8) L'infortunio di Viggo Mortensen
La scorsa settimana vi abbiamo raccontato le disavventure sul set di Sean Astin: questa volta è il turno di Viggo Mortensen. L'attore non è estraneo agli infortuni: nel corso delle riprese de La Compagnia dell'Anello, durante una scena di combattimento, si ruppe un dente. Stoico tanto nella realtà quanto nella finzione, Mortensen avrebbe proseguito tranquillamente con i ciak, ma la troupe lo obbligò a recarsi in ospedale. Bene, ne Le Due Torri l'attore ha saputo fare di peggio (o di meglio, a seconda dei punti di vista): avete presente la scena in cui Aragorn, Legolas e Gimli raggiungono l'accampamento degli Uruk-hai e ne ritrovano le carcasse date alle fiamme dai Rohirrim? Credendo morti Merry e Pipino, Aragorn sferra un rabbioso calcio all'elmo di un orco, squarciando il silenzio mortifero con un urlo disperato. Ecco, quel grido non è stato dettato da un "semplice" dolore morale: nel calciare l'oggetto di scena Viggo Mortensen si è fratturato due dita del piede. Colpito dalla potenza della "performance", Peter Jackson ha poi deciso di mantenere la scena all'interno del montaggio definitivo.
9) Premi e riconoscimenti
Come abbiamo già detto, Il Signore degli Anelli: Le Due Torri viene spesso considerato dalla critica (in parte anche dal fanbase) l' "anello debole" della Trilogia di Peter Jackson. Giudizio supportato dai risultati ottenuti nella stagione dei premi 2003: nonostante l'enorme successo al botteghino, Le Due Torri è il capitolo della trilogia ad aver ricevuto meno riconoscimenti. Tra i più importanti: due premi Oscar (Miglior montaggio sonoro e Migliori effetti speciali) a fronte di sei candidature; due BAFTA (Migliori costumi e Migliori effetti speciali); il Critic's Choice Movie Award per la Migliore interpretazione virtuale ad Andy Serkis; il Grammy Award alla Migliore colonna sonora (Howard Shore).
10) Incassi
Il Signore degli Anelli: Le Due Torri non avrà fatto incetta di premi, ma è andato incontro a un secondo, clamoroso sucesso al box office. Worldwide, il secondo capitolo della Trilogia ha superato La Compagnia dell'Anello: 926.047.111 $ nel mondo, di cui 342.551.365 $ solo negli USA. In Italia, dove è stato distribuito a partire dal 18 gennaio 2003, il film ha ottenuto un ottimo successo di pubblico: 20.546.529 € di incasso, contro i 21.430.427 € del primo film.