Nella versione parallela del 2020 in cui non c'è stata l'emergenza sanitaria, oggi sarebbe stato tempo di bilanci e di pronostici in vista della cerimonia di chiusura di Cannes (che era in programma dal 12 al 23 Maggio).
In questi giorni anche il Delegato Generale Thierry Frémaux riflette sul Festival a cui avremmo potuto assistere: dopo la sua intervista con Screen Daily, rilasciata alla "vigilia" dell'apertura ideale della manifestazione, Frémaux ha parlato con La Repubblica, raccontando colpi di fulmini, collaborazioni e speranze per il cinema del futuro.
Frémaux afferma di aver ricevuto messaggi di solidarietà da moltissimi festival sparsi in tutto il mondo, da Toronto a San Sebastian, e sottolinea l'importanza del reinventarsi ed essere pronti a ripartire - con tutte le misure di sicurezza necessarie - quando si potrà.
Per fare la sua parte il Festival di Cannes rivelerà, a inizio giugno, una lista di titoli visti e amati, una "Selezione Ufficiale" per aiutare i film a uscire in sala appena sarà possibile. Questa decisione è stata dettata anche dalla fedeltà che è stata espressa verso Cannes da cineasti e produttori: molti di loro "volevano davvero un processo normale con Cannes: presentare un film, parlarne, valutare una potenziale selezione, ecc. Volevano che vedessimo i loro film, come al solito in questo periodo dell’anno".
È quasi scontato pensare che, tra questi titoli, figurerà l'ultima fatica di Nanni Moretti, Tre Piani, che Frémaux dichiara di aver visto e amato da subito. Un altro film di cui già si sapeva qualcosa, e che il Delegato definisce "crepuscolare e malizioso", è Da 5 Bloods di Spike Lee che avrebbe ricoperto il ruolo di Presidente della Giuria. Il progetto è di Netflix, il cui rapporto con il Festival è stato, negli ultimi anni, a dir poco burrascoso: il lungometraggio di Spike Lee avrebbe segnato il ritorno della piattaforma di streaming sulla Croisette, anche se Fuori Concorso, e avrebbe aiutato a distendere le relazioni fra le due realtà.
Il Delegato Generale ha poi parlato della collaborazione, già tanto chiacchierata, con la Mostra del Cinema di Venezia, dichiarando che si sta pensando "a un modo per incontrarci tutti insieme al Lido, in nome del cinema mondiale; in ogni caso questo è il nostro desiderio e penso che sia un'idea bellissima: in una situazione eccezionale, una risposta eccezionale. Con Alberto Barbera il dialogo è facile e generoso. Abbiamo ancora tempo per pensare".
L'intervista completa si trova su La Repubblica