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Luca: il 2D di Enrico Casarosa dietro le animazioni del prossimo film Pixar

Il regista Enrico Casarosa ha dichiarato di aver utilizzato i suoi schizzi a fumetti e gli storyboard per guidare i lavori di Luca all'insegna del less is more. Un allontanarsi dal realismo della computer grafica 3D per cercare un’estetica diversa ma capace di raccontare in maniera convincente e originale l'estate di due piccoli mostri marini sulla Riviera ligure.

Sulla scia del premiatissimo Soul, Disney e Pixar hanno deciso di lanciare in streaming Luca che uscirà il prossimo 18 giugno. Il film racconta dell'amicizia tra due mostri marini adolescenti che vivono nelle acque al largo delle coste italiane. Un racconto di formazione fantastico che Casarosa ha definito essere «una lettera d'amore per le estati della nostra giovinezza, quegli anni di formazione in cui si scopre se stessi».

Lo stile visivo del film è unico, ideato per evitare l’iperrealismo degli effetti in computer grafica 3D. Ed ecco che tutto è iniziato con i disegni di Casarosa, dai suoi schizzi in 2D: «Adoro disegnare», afferma il regista. «Vengo dal disegno di fumetti e acquerelli. Quando ho presentato La luna utilizzando gli acquerelli, ricordo che qualcuno mi chiese: "Ma vuoi farlo ad acquerello?" E ho pensato, “Beh, voglio dire, siamo alla Pixar e penso che dovremmo usare i nostri strumenti, ma portando un po' di calore e imperfezione […]”. La cosa che non sempre amo nell'animazione al computer in 3D è che c'è una certa lucentezza, una certa perfezione. Ora si è andati oltre, verso il realismo. Ma vengo da schizzi fatti di getto, non sono uno che ama un'immagine perfettamente realistica.»

Quindi, nei primi giorni di lavorazione di Luca, si è iniziato per tentativi: «Lo stile del film, all'inizio, è davvero partito dal modo in cui disegno […]. Abbiamo una squadra fantastica, ma sentivo che c'erano ancora alcuni punti per cui potevo fare lo storyboard. Volevo farlo da solo. Quindi quell'abbozzo, quell'espressività da cartone animato, faceva parte dei nostri primi tentativi».

La sensibilità artistica di Casarosa deriva in parte dall'animazione che da sempre ama ed ammira: «Adoro i film di Miyazaki. Adoro la stop-motion di Wes Anderson. Adoro lo stop-motion della Aardman. Alcuni di questi lavori finiscono nei miei disegni e quello stile abbozzato ed espressivo volevamo riportarlo nel film perché sembrava che questo mondo fosse stato realizzato da bambini. Questo è un mondo giocoso ed è stato importante per la storia andare in quella direzione. Amo l'immersione del 3D, ma a volte sento che può andare verso la freddezza. Quindi, ho voluto portare il calore dell'imperfezione. Ecco perché alcuni di questi disegni ci hanno fatto ridere quando abbiamo iniziato a caricarli e poi li abbiamo visti sullo schermo.»

Per le altre dichiarazioni del regista e per quelle del supervisore dell'animazione Mike Venturini si rimanda alla fonte (Awn.com), il link è consultabile in calce all'articolo.


Fonte: Awn.com

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