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Milano Film Festival, giorno 2 - L'attesissimo film d'animazione Have a Nice Day

Venerdì 29 alle ore 19, la sala del Cinema Ducale proietterà il lungomeraggio di animazione cinese Have a Nice Day, uno degli eventi più attesi di questa edizione del Milano Film Festival.

Seconda opera del regista Liu Jian (dopo Piercing, 1 del 2010), fondatore nel 2007 dello studio di animazione LeJoy, Have a Nice Day, già noto al pubblico della Berlinale 2017, è un’occasione imperdibile per il pubblico della kermesse meneghina.

Il film è adatto a tutto il pubblico adulto in quanto, attraverso una grezza e statica ma funzionale animazione 2D, riflette sia su tematiche circoscritte, quali il concetto di libertà nella società contemporanea cinese, sia su temi più classici legati alla condizione dell’essere umano, combattuto tra desiderio, volontà e limiti. Un altro motivo per cui pensiamo valga la pena approfittare di quest’opportunità è il ritiro del film dal Festival Internazionale del Cinema di Animazione di Annecy, in Francia, a causa delle pressioni del governo cinese, ulteriore conferma dell’efficacia e del realismo della critica politico-sociale offerta da questo controverso lungometraggio d’animazione.

La storia ruota intorno ad una borsa piena di un milione di yuan, mcguffin che intreccia le storie degli oppressi protagonisti: il giovane Xiao e la sua fidanzata, un sicario, un gangster e un misterioso inventore si rincorrono in una caccia senza scrupoli per impossessarsi dei soldi. I protagonisti, nonostante provengano da contesti differenti, soffrono e subiscono gli stessi limiti riflessi dalle contraddizioni della Cina contemporanea, drammaticamente ritratta in relazione al mondo Occidentale e ad alcuni dei suoi volti più di spicco. Non mancano infatti richiami alla presidenza Trump, alla Brexit, a Mark Zuckerberg e Bill Gates. Lo spettatore più attento potrà inoltre cogliere l’autocitazione del regista che mostra il poster del suo film precedente Piercing, 1.

Tema dominante della pellicola, forse, quello del concetto di libertà, al giorno d’oggi limitata, secondo la visione dell’autore, a quella di acquisto e nulla più, tragicamente disegnata combinando su schermo elementi di genere noir e tendenti al filone pulp.

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