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Milano Film Festival, giorno 2 - Meteors: un documentario soprannaturale

Meteors (2107) è il lungometraggio d’esordio del promettente regista turco Gurcan Keltek.

Il film sarà proiettato in anteprima italiana al MUDEC, ore 20.00

L’opera è divisa in sei capitoli, che accompagnano lo spettatore nelle regioni a sud della Turchia, tra suggestivi scenari naturali e i resti delle città rase al suolo dalla guerra, mostrando le diverse fasi del conflitto civile.

Il documentario alterna filmati di repertorio, unici e originali, a scene dell’attrice e co-autrice Ebru Ojen, che raccoglie le testimonianze delle vittime per arrivare a una riflessione finale sull’umanità e la sua piccolezza nei confronti del cosmo.

Keltek mostra, in tutta la loro cruda realtà, le brutali conseguenze degli scontri armati, guidandoci fra le macerie delle case, le auto carbonizzate, i muri crivellati dai proiettili, le nubi tossiche e la desolazione fra le strade delle città.

L’incessante rumore delle riprese, tra le esplosioni delle bombe e le urla della persone, è unito a una fotografia granulosa e monocromatica, ricreando un’atmosfera tesa e distorta, quasi psichedelica. Nell’ultima parte del film, la realtà è deformata da elementi finzionali, come la pioggia di meteore che cade sul paese, disintegrando ogni traccia del conflitto.

Non essendoci registrazioni ufficiali, il contenuto del lungometraggio può essere quello di una qualsiasi opera di fantasia. La guerra si vede solo sulle foto fatte con i cellulari e le parole dei testimoni suonano come racconti del passato. L’intento principale di Keltek è preservare i ricordi di queste persone prima che vengano dimenticati.

Quella del regista è una critica sociale davanti all’occupazione illegittima. La natura, rappresentata come un deus ex machina, si contrappone all’ingiustizia politica, evidenziando l’inutilità del tentativo di controllo delle persone sulle regioni.

Meteors trascina lo spettatore all’interno di una realtà distorta e inquietante, è un documentario d’eccezione che ribalta i canoni del genere. Un’esperienza visiva da non perdere per chi è alla ricerca di un’opera dai tratti non convenzionali.

 

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